“Lega e Cinque Stelle la smettano di litigare sull’Alta velocità in Veneto: trovino il coraggio di scegliere rapidamente, come da troppo tempo chiede un intero territorio. L’onorevole Businarolo, con le 309 prescrizioni, ha scoperto l’acqua calda”. Ad affermarlo – in una nota congiunta – il capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Ferro Fini Stefano Fracasso e la vice Orietta Salemi, commentando le dichiarazioni della deputata grillina che ha ribadito il proprio no alla Tav Brescia-Verona.
“Le prescrizioni sono note da tempo e naturalmente il progetto esecutivo dovrà tenerne conto. Agitare ancora questi pseudo elementi ostativi come spauracchio per bloccare l’opera, non ha niente a che fare con l’analisi costi-benefici, a tutt’oggi nel cassetto del ministro Toninelli e che invece vorremmo propri vedere. I costi veri della confusione gialloverde li pagano quotidianamente i pendolari nella tratta Verona-Vicenza-Padova, dove i treni regionali devono mettersi in coda rispetto ai Frecciarossa o Frecciabianca. E se il treno veloce è in ritardo, i pendolari sono costretti ad aspettare. I
l potenziamento tecnologico dell’attuale linea è già stato fatto con il ministro Delrio e oggi la linea è satura. Una mobilità che guardi alla sostenibilità ambientale e al futuro non può che passare per il quadruplicamento dei binari”, sottolineano ancora Fracasso e Salemi che attaccano la parlamentare 5 Stelle: “Parla dei Comitati? Forse si dimentica che sulla questione si sono espressi anche i Consigli comunali legittimamente eletti, non attraverso i clic su internet, ma con le schede dei cittadini nelle urne. A Vicenza, per esempio, la soluzione del quadruplicamento è stata ampiamente condivisa con consultazioni pubbliche da tutte le categorie economiche e dai Comuni interessati”.
“È stato già perso troppo tempo – concludono i due esponenti del Partito Democratico – è indispensabile dare al Veneto una mobilità regionale decente che risponda alle centinaia di migliaia di pendolari che ogni mattina utilizzano i treni per andare a scuola e a lavoro. I finti bisticci tra Lega e Cinque Stelle non possono continuare a paralizzare il Paese”