Di seguito pubblichiamo la nota integrale diffusa dalla Diocesi di Vicenza per la Pastorale Sociale e del Lavoro sulla questione Tav e relative manifestazioni in città
“Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore.”
Con queste parole inizia la Costituzione pastorale “Gaudium et Spes”, del Concilio Vaticano II sulla Chiesa e il Mondo Contemporaneo, dell’anno 1967. Ogni cosa che riguarda la vita e i problemi dell’uomo e della città dell’uomo è interesse e vita della Chiesa stessa. Proprio per questo ogni comunità cristiana si sente chiamata ad avere a cuore il tema del bene comune.
La Commissione di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Vicenza intende quindi ribadire l’importanza della partecipazione dei cittadini credenti, laici e di ogni diversa fede alle questioni relative al proprio territorio, compresa la prossima costruzione della linea ferroviaria dell’Alta Velocità nel vicentino.
Il tema del passaggio del TAV a Vicenza non è nuovo e non è sorto solo degli ultimi mesi. Il problema piuttosto è che tale questione è rimasta sotto silenzio dal 2017, dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del progetto preliminare con 52 osservazioni, fino al mese di agosto 2022, con la pubblicazione del progetto definitivo circa il passaggio su Vicenza Ovest; progetto che prevede la costruzione del percorso dedicato all’Alta Velocità affiancando con due nuovi binari il tracciato ferroviario preesistente.
La prima cosa che sentiamo di chiedere a chi ha la responsabilità della gestione della cosa pubblica è di avere sempre a cuore una comunicazione chiara ed esplicita con la cittadinanza: la chiarezza è la condizione essenziale perché ci possa essere piena consapevolezza e un reale confronto e coinvolgimento di tutti.
Chiediamo che ci sia un’attenzione particolare nei confronti di chi vivrà il disagio legato alla perdita della casa o del fatto di essere residente nei pressi delle zone interessate direttamente allo svolgimento dei lavori, prevedendo una assistenza precisa in riferimento a tutte le questioni legate a questa situazione.
Sarà importante destinare adeguate risorse per la tutela della salute dei vicentini, peraltro già residenti in un’area fortemente compromessa dall’inquinamento dell’aria da polveri sottili e delle falde acquifere a causa della presenza dei PFAS: ad esempio i lavori legati alla TAV prevedono già nel progetto un aumento dei livelli di polveri sottili (vedi il documento di ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente).
Inoltre, occorrerà avere una giusta attenzione circa la riduzione permanente del traffico cittadino, riorganizzando il sistema della mobilità, non solo come conseguenza dei lavori per la realizzazione del tracciato ferroviario ma come scelta di fondo per il futuro. Ad esempio, scegliendo di non aumentare i parcheggi in prossimità della stazione dei treni, incentivando e potenziando il trasporto pubblico in modo da rendere possibile una città da “15 minuti”.
I cittadini di Vicenza e tutti coloro che sono preoccupati per il bene comune, per la tutela dell’ambiente e della salute hanno il dovere di far presente le loro domande e preoccupazioni manifestandole pubblicamente, chiedendo ascolto e dialogo con chi ha responsabilità decisionali a riguardo.
Ci auguriamo che la manifestazione prevista per sabato 30 settembre prossimo possa diventare un’occasione propizia di assunzione di responsabilità e di dialogo tra tutti coloro che hanno a cuore il bene per il nostro paese.