Tavola rotonda sulle mafie: Colombara, “Aziende in difficoltà in Veneto a rischio infiltrazioni mafiose”

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Avviso Pubblico nasce nel 1996, è un’associazione che unisce enti locali, regioni, comuni e altre istituzioni sul tema della legalità in generale, dal contrasto alla mafia ma anche dalla diffusione di una cultura della legalità.” Con queste parole, il consigliere comunale di Vicenza Raffaele Colombara ha iniziato il suo intervento durante la tavola rotonda “Le mafie: storia, leggi, commissione antimafia, ritardi della Regione” organizzata da VicenzaPiù il 28 marzo presso la sala del Bar Minerva a Vicenza.

Colombara ha illustrato in maniera approfondita il funzionamento e le finalità di Avviso Pubblico, sottolineando che “ha circa 550 membri, in Veneto siamo tra vari comuni una cinquantina, ci sono anche quasi tutti i capoluoghi della regione.” Con orgoglio ha ricordato il ruolo che ha avuto nell’adesione della città di Vicenza, “mi pregio di aver fatto aderire il Comune nel 2009, è stata una delle mie prime iniziative come consigliere comunale”, contribuendo così a dare voce al territorio e a promuovere iniziative concrete di contrasto alll’illegalità.

Il consigliere ha poi spiegato come l’associazione operi sul piano istituzionale: “Avviso Pubblico lavora, parla ai comuni, agli amministratori locali e però ha una relazione stretta con il Parlamento, perché è da un po’ di anni consulente per il Parlamento, pubblica dal 2011 un report sugli amministratori sotto minaccia.” Colombara ha evidenziato inoltre l’importanza della formazione specifica per amministratori e funzionari, ricordando che “Avviso Pubblico fa molta formazione, una formazione molto tecnica che è soprattutto mirata agli amministratori.”

Con un occhio anche alle sfide attuali, ha commentato il crescente tema dell’infiltrazione nei settori degli appalti e degli illeciti finanziari e la mancanza di un argine social. Invitando a mantenere viva la discussione sulla legalità ha ricordato che “Le aziende con una struttura piccola, e in parte alcune grandi, che oggi sono in difficoltà e sono finanziariamente esposte, sono a rischio di infiltrazioni”. Le dichiarazioni del consigliere hanno offerto un quadro chiaro del ruolo degli enti locali nella lotta contro le mafie, chiudendo il cerchio delle figure istituzionali.