Taxi, Asproso: “in slalom all’Olimpico”

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Cosa unisce – è scritto in una interrogazione comunale di Ciro Asproso – la Mostra in Basilica, dedicata a Ubaldo Oppi, con la scelta di far passare i Taxi nella Stradella dell’Olimpico? Innazitutto, entrambe le notizie occupano le pagine dei giornali odierni. Inoltre, ci confermano nell’idea che questa Giunta subisca una particolare fascinazione per il ventennio: sia in campo artistico, sia per il riaffermarsi del “corporativismo” a-sociale.

Si tratta di una provocazione, certo, ma è innegabile che le recenti decisioni in materia di mobilità e di accesso al centro storico sono tutte dettate dal cedimento della politica agli interessi corporativi di un’unica categoria.

Come si legge nel dizionario, il corporativismo è “l’affermazione esclusivistica di propri interessi o privilegi” e se la riapertura di Corso Fogazzaro traeva origine, unicamente, dai bisogni di alcuni bottegai, ora tocca ai tassisti imporre le proprie ragioni a discapito del buon senso e dell’interesse generale.

Insieme alla Basilica Palladiana, il Teatro Olimpico e il Palazzo Chiericati, costituiscono il tridente d’attacco della nostra potenzialità attrattiva. In tanti anni non siamo mai riusciti a sloggiare i veicoli dal vicino parcheggio, ma se non altro, era chiaro a tutti che un rilancio dell’offerta turistica passava anche per l’allontanamento delle auto e la completa riqualificazione di questo pezzo di città.

Consentire lo slalom tra i tavolini del bar, la statua del Fogazzaro e i turisti in fila per entrare all’Olimpico, è qualcosa di demenziale e criminogeno. Ma non credo si tratti solo d’inesperienza, alla base c’è una perversa e forse inconsapevole strategia che mira a riportare le auto nel cuore stesso del Centro storico.

Pochi giorni fa, in fase di illustrazione del Bilancio, l’assessore Celebron ha confermato che si procederà con l’incarico per la redazione del PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile). Ma di quale Piano strategico stiamo parlando se tutte le decisioni fin qui prese sono il frutto di una visione egoistica e parcellizzata della mobilità urbana?

Tutto ciò considerato si CHIEDE:
• Come si è giunti ad accordare quest’ennesima deroga alla ZTL in centro storico e a consentire lo sfregio del nostro prezioso patrimonio artistico?
• Vi è quanto meno la disponibilità a riconsiderare tale deliberazione, avviando un confronto in Commissione Territorio, che tenga conto di una completa riorganizzazione del transito automobilistico in zona?

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