Cosa vogliono i taxisti che, in questi giorni e settimane, stanno creando difficoltà essenzialmente agli utenti? Ieri, per esempio, a Firenze, dove non era programmata una sospensione del servizio o agitazione ma c’è stato sciopero lo stesso (1), tutti i centralini erano irraggiungibili, senza informazione, creando difficoltà soprattutto nell’utenza più fragile… nonostante i taxisti (oggi e ieri con un solo veicolo alla bisogna alla stazione Smn) dicevano che questo servizio era garantito.
La situazione purtroppo sta degenerando. Per capire meglio cosa chiediamo noi utenti e cosa fanno e pensano i taxisti,
ci siamo interfacciati con uno di loro, senza mediazione sindacale politichese che mediamente non aiuta a comprendere.
Il nostro taxista sostiene che:
– D. Utenti vittime?
R. Non sono gli utenti ma rischiano di esserlo tassisti e loro famiglie, vedendo sfumare il loro lavoro;
– D. Tariffe esose?
R. Le tariffe sono comunali e applicata da un tassametro sigillato e piombato senza possibilità di compensare gli aumenti dei carburanti; inoltre è un servizio sempre garantito anche quando c’è bassissima stagione;
– D. Tariffe esose che creano spazi ad Uber?
R. Le cooperative di NCC (ndr Autonoleggio con autista) con le quali c’è da sempre dialogo con i tassisti potrebbero spiegare meglio come funzionano questi spazi, che sono per loro lavoro essenziale e adesso si vedono sottrarre da orde di barbari che sotto le egida di Uber vanno a lavorare nelle città non rispettando regole e leggi di settore a cui tutti gli altri sono assoggettati spesso applicando prezzi quantomeno fantasiosi;
– D. Uber avrà la meglio se i taxisti continuano con questa loro politica?
R. Tutto funziona fintanto che ci sarà qualcuno obbligato per legge (i tassisti in quanto pubblico servizio appunto) a eseguire anche i servizi economicamente svantaggiosi. Cosa che Uber in regime di monopolio in altre realtà ben si guarda da eseguire;
– D. I taxisti hanno pretese politiche?
R. Sì abbiamo chiesto una riforma alla legge di settore 21/92 ormai da più di 10 anni;
– D. Il disegno di legge Concorrenza è vago?
R. Non lo dicono i tassisti lo dice il Guardian e lo conferma l’atteggiamento di Mario Draghi che non riceve le delegazioni dei tassisti da più di 16 mesi ma non esita a ricevere personalmente il patron di uber.
– D. Obiettivo dei taxisti è “nessuna riforma”?
R. Sono più di dieci anni che i tassisti chiedono a gran voce una riforma della 21/92 e il governo prima ancora che questa veda la luce se ne esce con una contro riforma.
– D. L’indagine del quotidiano The Guardian sulle lobby presunte illeciti di Uber negli anni passati?
R. La giusta occasione per legiferare postando rispetto a chi compie un lavoro con onestà e dedizione da generazioni.
– D. Gli scioperi penalizzano soprattutto l’utenza più fragile?
R. In ogni città italiana viene organizzato dalle cooperative con dei volontari un servizio gratuito per sopperire ai servizi essenziali;
– D. Nota finale?
R. Siamo in attesa di una riforma del trasporto pubblico di linea da molto tempo prima che le multinazionali si affacciassero sul mercato italiano. Non si comprende il livore che molti dimostrano nei confronti di una categoria che compie il proprio lavoro per portare a casa il pane tutto i giorni… ovvio che qualche mela marcia c’è ma generalizzare è sempre un errore.
Questo dialogo è sintomatico.
Siamo sicuri che non c’è dialogo tra utenza e taxisti, visto che questi ultimi impongono i loro problemi ad un’utenza che spesso non ha alternative e, nonostante sostengano di garantire il minimo essenziale, questo non si verifica. I taxisti confermano di considerarsi il centro del problema (che esiste: il passaggio dal monopolio al libero mercato), decidendo di non confrontasi con i problemi di tutti gli altri (la mobilità che viene meno): una sorta di guerra, dove si spezzano tutte le regole e la parte presunta forte cerca di imporre i propri problemi e, soprattutto, le conseguenze degli stessi.
Infime, siamo sicuri che non c’è dialogo tra taxisti e istituzioni. Crediamo tocchi ai taxisti prenderne atto e rimettere in discussione metodi di dialogo che hanno scelto, tra cui una certa mediazione sindacale.
Di fatto, se oggi o domani dobbiamo per forza prendere un taxi, è bene sapere che i taxisti non ci garantiscono niente, visto che non rispettano le regole degli scioperi e i loro stessi codici di comportamento. Purtroppo è così!
1 – non si lamentino, poi, i taxisti se la disperazione può poi portare alla richiesta di precettazione… le regole, anche quelle degli scioperi, valgono anche per loro!
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
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Fonte: Taxisti. Confronto fra utenza e corporazione. Dialogo tra sordi…