“Credo che sia una donna molto bella. Credo che sia liberal. Probabilmente non le piace Trump… infatti estremamente bella”. Con queste parole Donald Trump descriveva Taylor Swift tre mesi fa. Dopo l’annuncio dell’endorsement della popstar a Kamala Harris Trump ha cambiato idea e in uno dei suoi post sulla sua piattaforma ha dichiarato: “Odio Taylor Swift”. Lo ha scritto in lettere maiuscole per sottolineare il suo disappunto (primo lancio alle 5.34, ndr).
I media non hanno evidenziato la dichiarazione di Trump come inaccettabile da parte di un ex presidente e attualmente candidato alla presidenza. In passato sarebbe stato impensabile che un candidato alla presidenza alla Casa Bianca pronunciasse parole di odio verso nessuno, in particolar modo verso una delle star più note ai nostri giorni.
La reazione di Trump, però, non ha sorpreso. Con ogni probabilità lui sperava che Swift ripetesse ciò che aveva fatto nell’elezione del 2016, ossia rimanere silenziosa. La Swift però già dal 2018 aveva iniziato a fare sentire la sua voce in politica con il suo supporto di candidati democratici. Spiegò la sua decisione asserendo che se in passato era stata “riluttante a esprimere opinioni politiche, alcuni eventi nella sua vita e nel mondo” l’hanno costretta a cambiare rotta. Continuò dicendo che voterà per candidati che “proteggeranno e lotteranno per i diritti umani” che tutti meritano. Nell’elezione per il Senato del Tennessee la Swift offrì il suo endorsement al candidato democratico Phil Bredesen che però fu sconfitto da Marsha Blackburn. Nel 2020 offrì il suo endorsement a Joe Biden il quale, come si sa, riuscì a sconfiggere Trump.
In questo caso recente la Swift ha spiegato il suo endorsement a Kamala Harris in un post sul suo account di Instagram. Ha detto che dopo avere guardato il dibattito fra i due candidati ha deciso di “votare per Kamala Harris e Tim Walz alle presidenziali del 2024”. Ha continuato spiegando che la Harris “lotterà per i diritti e le cause a cui lei crede”. La Swift aveva detto in un’altra occasione che era adirata con la campagna di Trump per avere ripostato una falsa Swift creata con l’intelligenza artificiale (IA). Questa falsa Swift suggeriva di sostenere il candidato il quale pubblicizzò la bufala nei suoi social.
È difficile quantificare l’effetto dell’endorsement della Swift. Ovviamente Trump avrebbe voluto ottenerlo come ci conferma la sua azione di rubarle l’identità usando l’IA. Sappiamo però che subito dopo il suo annuncio più di 400 mila fan si sono riversati sul sito Vote.gov che permette di registrarsi a votare. I fan della Swift sono in grande misura giovani che tendono a votare in numero inferiore alla media. Incoraggiarli a votare avrà ovviamente un effetto positivo per la Harris specialmente per le giovani che votano in grande misura per la candidata democratica. Secondo i sondaggi con il gruppo fra 18 e 29 anni la Harris sconfiggerebbe Trump con un ampio margine (58 a 38%). Quando si esclude il voto maschile il margine aumenta notevolmente per la Harris (65-33%). Il problema però è che il flusso alle urne dei giovani è notevolmente al di sotto degli elettori di 60 anni e più. Nel 2020 il voto dei giovani raggiunse il 55% comparato al 71% per gli over 65. Biden ebbe la meglio con i giovani (59% a 35%) ma con gli over 65 prevalse Trump (52% a 45%).
I giovani hanno dunque una preferenza per i candidati democratici ma il loro flusso alle urne è più basso. Ed è qui che l’endorsement di Swift potrebbe rivelarsi importante. L’endorsement ricalca l’entusiasmo che ha generato la discesa in campo di Harris dopo il ritiro di Biden. Inoltre, la candidata democratica continua a ripetere che bisogna voltare pagina suggerendo che lei è la candidata del futuro e che il suo avversario guarda al passato. Un sottile suggerimento sull’età. Se comparato a Biden Trump sembrava giovane, adesso il vecchio (78 anni) è proprio il candidato repubblicano. Si prevede un esito con bassi margini di vittoria e dunque l’incoraggiamento a registrarsi a votare della Swift è apparso a Trump come un duro colpo. Lui avrebbe voluto un endorsement e come spesso fa ha usato l’IA per creare la falsa immagine di avere le Swift nella sua squadra. L’annuncio della popstar è stato efficace anche perché mette in risalto il gioco sporco di Trump. Quando lui accusa i democratici di barare, infatti, è invece lui quello che difatti lo fa.
Il vice di Trump, JD Vance, ha cercato di sminuire l’importanza dell’endorsement della Swift asserendo che la “maggioranza degli americani non saranno influenzati da una popolarissima miliardaria fondamentalmente scollegata dai problemi della gente comune”. Forse. Se lo crede veramente perché hanno pubblicizzato la falsa Taylor Swift creata con l’IA?