L’assemblea dei soci riunita, riunita questa mattina in videoconferenza, ha approvato il bilancio consuntivo dell’attività 2020 della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza. Alla presenza dei soci fondatori (il sindaco Francesco Rucco per il Comune di Vicenza e la dottoressa Fausta Bressani, direttore dei Beni e attività culturali per la Regione del Veneto) con il Collegio dei Revisori, è stato approvato l’esercizio 2020 che ha chiuso sostanzialmente in pareggio, con un risultato positivo di 2.400 euro, 2.481 per la precisione; questo consente di non intaccare il fondo di riserva, ovvero lo “zoccolo duro” dell’economia di gestione della Fondazione. Una situazione di questo tipo è quasi un miracolo nell’annus horribilis del Covid, con la programmazione artistica del Teatro Comunale interrotta a fine febbraio 2020 e praticamente mai ripresa (fatta eccezione per una residenza artistica dell’attore Matteo Cremon, al Ridotto a fine giugno) e con 82 spettacoli annullati nella sola stagione 2019/2020.
“In questo anno difficilissimo per tutti, la notizia che il Teatro Comunale chiude il consuntivo 2020 in pareggio, senza dove attingere al fondo di riserva, rappresenta il miglior sprone alla ripartenza per il gioco di squadra che ha consentito questo risultato” – dichiara il sindaco di Vicenza Francesco Rucco. – “Accanto alla gestione oculata di cui mi complimento con lo staff della Fondazione e al doveroso sostegno assicurato da soci e sponsor, sono infatti scesi in campo anche i veri fruitori del teatro: gli spettatori. Il mio personale ringraziamento va pertanto ai tantissimi cittadini che hanno scelto di sostenere il nostro Teatro Comunale”.
“Un Teatro senza Pubblico perde il senso della sua esistenza e proprio in questo anno drammatico, ne abbiamo avuto la prova: sono stati gli spettatori a darci la forza per andare avanti, supportandoci moralmente e anche finanziariamente. Per questo la gioia di essere tornati a Teatro, proprio questa settimana, è ancora più grande, un’emozione condivisa che ci deve rendere orgogliosi e far riflettere su quanto può fare la Cultura” prosegue il presidente della Fondazione teatro Comunale Città di Vicenza, Enrico Hüllweck.
Il risultato positivo è stato possibile grazie ad un insieme di fattori che hanno compensato l’interruzione delle attività caratteristiche, fonte primaria dei ricavi della Fondazione (il Tcvi vive per oltre il 50% di questo tipo di attività, ovvero la vendita di biglietti e abbonamenti e il noleggio delle sale). Tra i motivi sono da annoverare il drastico contenimento dei costi attraverso una gestione che ha saputo adattarsi all’eccezionalità della situazione causata dall’emergenza sanitaria, il sostegno economico delle istituzioni, in primis il Comune di Vicenza e la Regione del Veneto e i soci sostenitori Fondazione Cariverona e Intesa Sanpaolo, ma anche il supporto degli sponsor, mai venuto meno nonostante la cancellazione degli eventi, e di partner come Anthea SpA e Burgo Group, diventati mecenati della cultura per il Tcvi grazie all’Art Bonus proprio nel 2020.
Ma, alla base di questo lusinghiero risultato, pur in un anno così buio per il Teatro, è stata sicuramente la rinuncia al rimborso dei biglietti e alle quote di abbonamento per gli spettacoli annullati da parte di molti spettatori, che ha rappresentato a tutti gli effetti una donazione del valore complessivo di circa 120.000 euro. A questo pubblico, fidelizzato, consapevole e generoso, va il grazie di tutta la Fondazione, donne e uomini che nei mesi tristi del 2020 hanno sempre continuato a lavorare (il personale dipendente ha beneficiato nel corso dell’anno del Fondo Integrazione Salariale per 38 settimane) proprio per tenere vivo il rapporto e la vicinanza con il pubblico, con una serie di attività che hanno contribuito a rinsaldare la Comunità del Teatro e il suo sistema di valori condivisi.
È un risultato molto confortante, specialmente in un’ottica di ripresa di lungo periodo; l’autonomia che la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza è stata in grado di conservare, è testimonianza delle capacità di programmazione e gestione, asset fondamentali per continuare ad essere uno dei più importanti Teatri Comunali d’Italia e un attore di primo piano nel dibattito culturale della Città e del territorio. Grazie al suo ruolo la Fondazione si confronta, anche in tempo di pandemia, con gli interlocutori istituzionali pubblici e privati del territorio e a livello nazionale, per realizzare non solo una programmazione artistica di spettacolo dal vivo e di approfondimento culturale di valore, ma soprattutto per rispondere alle esigenze di pubblici differenziati, in un contesto sociale in continuo cambiamento.