Avviati la mattina di venerdì 21 giugno i lavori di restauro del portale di accesso al giardino del Teatro Olimpico. Presenti il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, che ha anticipato ci sono novità anche per Palazzo Thiene dell’ex BPVi, senza fornire però ulteriori dettagli, l’assessore alle infrastrutture Claudio Cicero e il presidente dell’associazione Amici dei monumenti, dei musei e del paesaggio per la città di Vicenza e provincia Mario Bagnara che ha finanziato il restauro con 24 mila euro.
Le dichiarazioni
“Stiamo investendo risorse importanti per la valorizzazione dei monumenti della nostra città – ha spiegato il sindaco Francesco Rucco –. Per quanto riguarda l’Olimpico, insieme con la Soprintendenza, con la quale fin da inizio mandato si è instaurata un’ottima collaborazione, stiamo lavorando a un progetto comune per il restauro del Teatro, anche in vista di un eventuale contributo da parte del Ministero per i beni e le attività culturali per il 2020. Vogliamo che l’Olimpico sia un teatro vivo: nei prossimi anni sarà protagonista di stagioni culturali importanti, a dimostrazione che la città deve investire in questo monumento. Il mio auspicio, infatti, è che tra qualche anno possa diventare monumento nazionale, alla pari di altri gioielli italiani ai quali il nostro teatro non ha nulla da invidiare”.
“Altre risorse – ha proseguito il sindaco – saranno destinate alla copertura dell’auditorium Canneti con l’obiettivo di riaprirlo al pubblico, e alla Biblioteca Bertoliana per alleggerire le strutture dal peso dei libri. Vogliamo, infatti, investire nel nostro patrimonio culturale, anche con il contributo di privati e associazioni, come quella degli Amici dei monumenti, dei musei e del paesaggio per la città di Vicenza e provincia che ringrazio per il prezioso contributo”.
“Ringrazio l’associazione guidata dal professor Bagnara per aver scelto di destinare ben 24 mila euro a un intervento importante quale il restauro del portale di ingresso del Teatro Olimpico che ogni anno vede transitare migliaia di cittadini e turisti – ha precisato l’assessore alle infrastrutture Claudio Cicero –. Grazie al sindaco, inoltre, saranno stanziati altri 40 mila euro per sistemare completamente il muro di cinta del giardino in modo da avere un intervento organico”.
Il restauro
Nel dettaglio, è previsto il restauro conservativo dei materiali lapidei, in particolare della pietra calcarea di colore bianco/avorio, presumibilmente pietra di Vicenza, di cui è costituito il portale, mediante la rimozione della vegetazione esistente, la pulizia delle superfici, la stuccatura delle microfessure, il consolidamento degli elementi in pietra che presentano elementi di distacco e, infine, l’applicazione su tutte le superfici di un prodotto consolidante e biocida.
La diagnosi dello stato di conservazione del portale ha previsto l’analisi dei materiali di cui è costituito oltre che l’individuazione degli elementi di degrado e dissesto presenti.
Il progetto è stato elaborato in base ai principi della conservazione e del minimo intervento, il cui scopo è mantenere autentici, per quanto tecnicamente possibile, le strutture e i materiali che costituiscono il complesso edilizio.
Cenni storici
Eretto nel 1600, il portale di accesso al Teatro Olimpico presenta bassorilievi con trofei d’armi e lo stemma di Francesco Tiepolo, capitano veneto a Vicenza, che simboleggiavano l’antico ingresso al magazzino del Castello, dove erano contenuti materiali ed equipaggiamenti militari dell’esercito veneziano.
Sulla soprastante fascia con l’iscrizione, fiancheggiata da due pilastrini, era presente originariamente il Leone di San Marco, abbattuto dai Francesi nel 1797.
Il muro di cinta del giardino del Teatro Olimpico corrisponde al tratto del recinto murario originario del Castello delimitante la corte d’armi verso piazza Matteotti e ne conserva la struttura duecentesca in mattoni e pietre.
Protetto da tre alte torri, il Castello, chiamato dell’Isola (in quanto un canale del fiume Bacchiglione originava una vera e propria isola) o di San Pietro, risalente alla seconda metà del XIII secolo, era un caposaldo difeso da fanti e balestrieri.
Dopo aver subìto gravi danni nel conflitto con Veneziani e Veronesi alla fine del XIV secolo, il Castello venne in seguito privato di due delle torri e trasformato in arsenale e prigione.
Nei secoli seguenti il complesso fu sede del “Territorio”, ovvero dell’amministrazione della provincia vicentina sotto la Repubblica di Venezia, e successivamente di altre attività.