Tempo tuta, piano industriale, dimissioni Selleri e Lovato, teleriscaldamento. USB: “poca trasparenza da AVA”

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Sciopero USB e Usb Veneto (foto di repertorio)
Sciopero USB e Usb Veneto (foto di repertorio)

La pubblicazione su diversi giornali delle sentenza sul “tempo tuta” dei lavoratori di Alto Vicentino Ambiente ha provocato numerose reazioni dai cittadini, da iscritti o no, al sindacato USB sulla società AVA. A.V.A nasce nel 1978, quando i Comuni dell’Alto Vicentino costituiscono un “Consorzio per l’impianto e l’esercizio del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.?Nel 1999 il Consorzio si trasforma in società a responsabilità limitata, oggi partecipata da 31 Comuni dell’Alto Vicentino e dall’Unione Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”. “Dunque una società formalmente privata ma di proprietà pubblica, che gestisce un servizio per conto di 38 Comuni, pertanto una società che dovrebbe essere di totale trasparenza, come è scritto del resto nel suo sito internet” spiega in un comunicato Germano Raniero dell’Unione sindacale di base.

“Come Sindacato USB confessiamo di avere più di qualche perplessità a considerarla “trasparente”. A parte il fatto che il sindacato USB è sempre stato tenuto fuori da ogni trattativa sindacale, vorremmo porre ai lettori una serie di fatti che ci preoccupano. Al tempo del passaggio dalla precedente gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, da Greta Alto Vicentino ad AVA, i componenti della RSU avevano richiesto diverse volte il piano industriale al Dottore Ricardo Ferrasin: la risposta fu il silenzio. Quando lo Studio Zanetti, dopo diversi incidenti con caduta di mezzi nella fossa N°2, fece il suo rapporto in favore della RSU, esso non fu mai consegnato alla stessa RSU che lo aveva chiesto. Perché Ava non fa vedere questo documento? La Rsu lo aveva chiesto diverse volte al signore Diego Bardelli allora Presidente di Ava”.

“Quando il Direttore di Greta – spiega ancora Raniero – Stefano Selleri uno “dei migliori e capaci direttori” secondo numerosi operai, fu costretto a dimettersi le spiegazioni furono d’avvero poco chiare e poco convincenti. Quando leggendo sulla stampa di una probabile fusione con Agno Chiampo, la RSU chiese spiegazioni diverse volte al dottore Ferrasin, anche in questo caso non fu mai data una riposta. La cosa fu ancora più clamorosa quando secondo la stampa locale la fusione con Etra sembrava, a dire del responsabile di Etra, cosa fatta. Il sindacato USB e la RSU hanno chiesto spiegazioni, di nuovo silenzio. Sicuramente degli studi (sicuramente pagati! quanto?) sono stati fatti durante queste trattative di “avvicinamento industriale”; visto che sono pagati con soldi dei cittadini sarebbe bene fare chiarezza. Ancora più eclatante quando i lavoratori furono messo al corrente, sempre grazie alla stampa, delle dimissioni del presidente di AVA, Carlo Lovato. Anche in questo caso senza un perché. Se AVA volesse davvero essere una “società trasparente” sarebbe forse il caso di darci …un pò di luce. Perché AVA non risponde al comunicato dell’Associazione AVR (Alto Vicentino Ricicla) sul teleriscaldamento?”.

“A noi importa moltissimo – conclude il sindacato USB –  per i lavoratori che lavorano dentro A.V.A; a noi importa moltissimo come sindacato, a noi importa moltissimo come cittadini. Ci pare strano che a parte il Comune di Schio, gli altri Comuni non chiedono la trasparenza”.