Dall’articolo de Il Sole 24 Ore di ieri, 5 settembre, integralmente in calce, abbiamo notizia (leggi qui, ndr) che – nel passaggio alla Camera del Decreto Milleproroghe – viene chiesto da due relatori dei M5S che il termine per la pubblicazione del decreto, che rende operativo il Fondo, passi dal 31 ottobre p.v. al 31 gennaio 2019: una vergogna. Così non viene utilizzata nemmeno la miseria di “25 milioni” disponibili quest’anno!
La cosa peggiore è che si affaccia un criterio di risarcimento del il 30% con tetto di 100.000 euro (per chi ha un lodo) mentre il testo di decreto pronto sul tavolo del Governo non prevede questi paletti.
Quindi non solo un rinvio… fatto drammatico vista l’emergenza, ma la cosa peggiore è la conferma dell’intenzione di affondare il ristoro integrale del danno ingiusto come previsto dalla legge che vogliono cambiare.
Non permetteremo che dopo il tradimento di Gianni Zonin e Vincenzo Consoli, i controlli dormienti di Banca d’Italia e Consob, gli interessati ok delle società di revisione ai conti truccati, i ritardi del Governo Gentiloni, questo Governo, a sua insaputa, tradisca una seconda volta i risparmiatori!
Non molliamo e vi invitiamo a non scoraggiarvi… non posso pensare che dopo gli impegni assunti questo Governo risolva la nostra tragedia con rimborsi parziale… con un anno di ritardo!
Ricordo che martedì 10 e mercoledì 11 saremo a Roma a spiegare che non possiamo tornare indietro su quanto predispone la legge 205. In sintesi non possiamo accettare un ristoro in percentuale e con massimale… mentre chiediamo al Governo di alimentare il Fondo con soldi già presenti nel cassetto del Ministro Tria derivanti dai conti dormienti.
RITIRARE L’EMENDAMENTO DI RINVIO DELLA PUBBLICAZIONE DEL REGOLAMENTO. APPLICARE LA LEGGE – RISPETTARE I PATTI
avv. Franco Conte
Codacons Veneto
P.s. Vi proponiamo di leggere le critiche immediate del direttore di VicenzaPiu.com, Giovanni Coviello, che, ovviamente, non coinvolgono il Codacons e le altre associazioni, ma aiutano a capire meglio il contesto.
Il nostro primo commento su quanto pubblicato da Il Sole 24 Ore, che proponiamo di seguito, per la parte che riguarda le due banche venete in Lca e le 4 risolte, è nel titolo: a furia di porre bastoni fra le ruote al decreto attuativo della legge 205 l’emendamento al Milleproroghe proposto alla Camera dei Deputati da esponenti della maggioranza prevede che i suoi termini della emanazione siano ulteriormente ritardati dal 31 ottobre 2018 (come approvato in Senato il 6 agosto) al 31 gennaio 2019 e che, per addolcire l’amara pillola, chi e solo chi ha già un lodo dell’Acf potrà ricevere rapidamente (?) il 30% purché per importi non superiori a 100.000 euro.
Ma se questa pillola è amara, tanto più quando ritorna centrale la Consob (alé!) il cui presidente è già “abusivo”, che dire dell’ammontare previsto complessivo dei ristori fissato a 400 milioni in tre anni e in totale?
Don Enrico Torta, con i suoi promoter pubblicitari Andrea Arman e Luigi Ugone e con le truppe che ha schierato contro anche la nostra libera informazione (vedi foto), sarà contento ma le decine di migliaia di risparmiatori truffati (218.000 delle ex popolari venete e 132.000 delle 4 banche risolte), che “credono” in lui, cosa ne penseranno del nuovo rinvio alle calende greche e all’ammontare del ristoro complessivo? Non miliardi se si fosse spinto insieme e subito per i fondi dormienti ma 4 briciole invece che quella unica di partenza?
Ecco perché c’è da chiedersi tante cose sulla maggioranza del governo del cambiamento che, grazie anche alla copertura dei personaggi prima nominati, con un emendamento dei 5 Stelle replica i vecchi schemi: prometto ma rinvio, rinvio ma prometto.
P.S. Chiedetevi anche perché Il Sole 24 Ore, il giornale di Confindustria, alias il “sistema” economico finanziario, esulta quando scrive “l’intervento… riempie di contenuti la strada avviata al Senato con il primo rinvio al 31 ottobre del regolamento…” titolando addirittura: “rimborsi sprint per i risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie“….
Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiu.com
Ecco il testo su Il Sole 24 Ore
di Marco Mobili e Gianni Trovati
Nel passaggio del Milleproroghe alla Camera arrivano il rinvio al 7 dicembre delle rate autunnali della rottamazione-bis e una procedura-sprint attraverso la Consob per i rimborsi ai risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie.
Gli emendamenti
Le due novità arrivano con gli emendamenti depositati questa mattina in commissione Affari costituzionali e Bilancio dai relatori, entrambi del Movimento 5 Stelle: Vittoria Baldino per la Affari costituzionali e Giuseppe Buonpane per la Bilancio. Le votazioni saranno la prossima settimana, ma la chance di approvazione dei testi è elevatissima perché gli interventi sono frutto del confronto all’interno della maggioranza, anche se ovviamente il governo potrà dire la sua nei prossimi giorni. Sui risparmiatori l’intervento è duplice, e riempie di contenuti la strada avviata al Senato con il primo rinvio al 31 ottobre del regolamento necessario a far partire il fondo inserito dal governo Gentiloni nell’ultima legge di bilancio. I termini per il regolamento, prima di tutto, vengono spostati ancora, al 31 gennaio dell’anno prossimo per dare alla manovra d’autunno la possibilità di chiudere il quadro. Ma c’è molto di più. In attesa del nuovo regolamento si prevede infatti, per i «risparmiatori» colpiti dalle crisi delle due banche venete e dei quattro istituti regionali finiti in risoluzione che hanno ottenuto la pronuncia favorevole dell’arbitro per le controversie finanziarie, la possibilità di rivolgersi alla Consob per «ottenere tempestivamente» un rimborso del 30%, con un tetto da 100mila euro.
Regole finali in manovra
La Consob avrà 15 giorni di tempo, dall’entrata in vigore della nuova regola, per scrivere e pubblicare le modalità di presentazione dell’istanza. La mossa serve a far partire comunque gli indennizzi mentre i tempi per il regolamento definitivo si allungano. L’obiettivo finale, rilanciato in più occasioni dal governo soprattutto per bocca del sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa (M5S), è quello di estendere il più possibile la platea dei risparmiatori rimborsabili; ma per raggiungerlo, oltre alle regole, servono fondi aggiuntivi, e il compito sarà appunto della legge di bilancio. Le ipotesi parlano di 400 milioni aggiuntivi nei prossimi tre anni di vita del fondo.