Terni, sindaco leghista impone un abbigliamento decoroso alle donne. Cosa c’è di vero

L'ordinanza anti-prostituzione sposta il dibattito da un tema proposto dalla stessa Lega, cioè la legalizzazione del mestiere più antico del mondo

404
Leonardo Latini sindaco di Terni
Leonardo Latini sindaco di Terni

A quanto pare tutto ruota attorno alla comprensione del termine ovvero. Molti di noi infatti pensano che significhi ‘cioé’, che effettivamente è uno dei suoi significati. Ma c’è anche l’altro significato che è quello di o, oppure. Il termine ovvero compare nella contestatissima ordinanza del sindaco leghista di Terni Leonardo Latini che, nel voler contrastare la prostituzione, come in molti altri Comuni ha emanato un’ordinanza inerente il decoro. Le polemiche ruotano attorno al fatto che secondo le opposizioni e le associazioni l’ordinanza imporrebbe un certo tipo di abbigliamento a tutte le donne, vietando gonne e scollature. L’ordinanza dice che è vietato “mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo ovvero nel mostrare nudità”. Se quell’ovvero si interpreta come un cioè e quindi per mostrare nudità si intende mostrare il seno o le natiche è evidente che ciò non riguarda tutte le donne. Ma c’è chi contesta invece il fatto che si stia vietando alle donne, quindi a una parte della popolazione, di vestirsi liberamente invece che perseguire legalmente un fenomeno radicato nella criminalità e che coinvolge ovviamente anche uomini. Che cosa si intende per nudità? Solo seno e natiche o anche gambe e cosce? Certe puntualizzazioni morbose sul corpo della donna e su cosa possa o non possa mostrare sono abbastanza anacronistiche oltre che squallide. Una ragazza in minigonna e canottiera che viene sorpresa dalle forze dell’ordine ad amoreggiare per strada con un ragazzo verrà multata per atteggiamento indecoroso? Possibile risposta: se è fuori da una discoteca, o in piazza, no, perché il contesto giustifica l’abbigliamento succinto. Se è per strada potrebbe avere problemi, perché è lo stesso contesto delle prostitute. Probabilmente quest’ordinanza non avrà nessuna conseguenza concreta. Intanto l’impressione come sempre è che si stia parlando di sesso degli angeli invece che affrontare i problemi. Ovvio che l’abbigliamento di una prostituta è strettamente legato alla sua attività, ma se paradossalmente indossasse abiti sportivi e non succinti in strada potrebbe esercitare la professione senza incorrere in multe? Terni Today per esempio riporta anche la notizia che la prostituzione in città si concentra soprattutto negli appartamenti e poco in strada. Del resto fu proprio il partito del sindaco Latini, la Lega, a proporre la legalizzazione della prostituzione con una legge del padovano Bitonci che mirava a superare la legge Merlin. Forse sarebbe meglio discutere di questo, e non dell’abbigliamento “indecoroso” delle donne.