E’ iniziata il 13 e si concluderà il 27 settembre la terza edizione dell’Ecofesta in Arzignano, organizzata dall’associazione CiLLSA (Cittadini per il Lavoro la Legalità la Salute e l’Ambiente) con il supporto e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Arzignano.
L’Ecofesta è un evento di riferimento e di aggregazione, capace di offrire intrattenimento e riflessione attraverso iniziative che promuovono sostenibilità e coesione sociale.
L’iniziativa è anche un modo per coinvolgere le persone sul problema dell’inquinamento da Pfas, che nel Vicentino è particolarmente serio. Del fenomeno, che mina la Salute e l’Ambiente in diverse aree della provincia, si parla in diversi incontri, presentazioni di libri, convegni e nell’assemblea in programma il 22 settembre, analizzandone le cause e proponendo possibili azioni di contenimento.
Ma l’Ecofesta è anche intrattenimento, gioco, musica, integrazione, solidarietà e pace: il programma è ricco di attività pensate per i bambini, con giochi e laboratori pensati per coinvolgerli assieme ai loro genitori. Giochi, pupazzi e libri che CiLLSA donerà ai bambini sono usati, nella logica della sostenibilità e del riutilizzo.
Per chi è più grande, sono in programma anche diversi concerti, con musica di vario genere. Villa Brusarosco poi sarà la bella cornice dei due giorni non stop della manifestazione, sabato 21 e domenica 22 settembre.
Assemblea No Pfas
Come anticipato, il 22 settembre a Villa Brusarosco si svolgerà anche l’assemblea generale del Movimento No Pfas del Veneto, che per il quarto anno si ritrova all’interno dell’Ecofesta. Tema del giorno è “PFAS: produzione, commercializzazione e smaltimenti. Rendiamo visibili le molecole invisibili.”
I responsabili del movimento No Pfas, ricordando che le malattie correlate alla contaminazione da PFAS non sono un’ipotesi ma sono certificate dalle comunità scientifiche internazionali, richiedono almeno che la presenza dei Pfas sia riconoscibile nelle merci acquistate. Infatti, si legge nella presentazione dell’assemblea, malgrado i pericoli siano noti “a chi dovrebbe provvedere al bando di tali sostanze, le iniziative istituzionali di prevenzione lasciano molto a desiderare”.
Attualmente non è possibile, per i cittadini, riconoscere nelle merci che vengono acquistate, l’eventuale presenza delle molecole tossiche e cancerogene, se presenti, in quanto ciò non è segalato in alcun prodotto. “Chi volesse attuare, una prevenzione dalla contaminazione – continua il testo – non è quindi in grado di farlo”.
E sul tema non c’è sufficiente informazione: “La maggior parte delle persone ignora la presenza di tali sostanze. Manca, perciò, la consapevolezza che esse entrano nel nostro organismo attraverso gli alimenti, i vestiti e gli oggetti della nostra vita quotidiana”.
Rendere visibile la presenza di PFAS nei prodotti è, quindi, fondamentale per poterli evitare. “Se la politica non è in grado di bandire i PFAS dalle nostre vite, saremo noi a farlo con semplicità: basterà non acquistare i prodotti nei quali sarà segnalata la loro presenza”.
La presentazione conclude ricordando che per combattere un nemico è necessario conoscerlo e vederlo, quindi serve una legge “che imponga, a chi produce oggetti (di qualunque genere), compresi alimenti o bevande, di inserire in ETICHETTA la presenza o meno di Pfas e derivati”.
L’assemblea degli ecologisti ne discuterà e deciderà se/come dar mandato di procedere a suoi rappresentanti.