“Non solo infrastrutture, servono le persone”, ha detto Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e della Regione Friuli-Venezia Giulia, incontrando i vertici della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), in occasione della tappa di Nord Est del Congresso nazionale itinerante della Federazione che ha toccato Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
“Dobbiamo lavorare assieme e ridare forza al protocollo Fnopi-Regioni e Province autonome sottoscritto a fine 2018 – ha proseguito Fedriga – non solo per dare una soluzione alla carenza di organici infermieristici che sta mettendo in seria crisi le amministrazioni regionali, ma anche per trovare un nuovo equilibrio all’assistenza sul territorio e negli ospedali e per il recupero delle prestazioni rimaste indietro con la pandemia”.
“La componente infermieristica è fondamentale – ha detto – per le strutture di assistenza, ma anche per la programmazione in generale, dalle tecnologie e dal loro miglior utilizzo al monitoraggio, abbiamo bisogno di voi: l’infermiere può decidere con noi ciò che è più importante per il cittadino. Assieme a voi – ha concluso Fedriga – dobbiamo sviluppare le cure intermedie e per questo con voi vogliamo iniziare un percorso per il rilancio dell’assistenza: il PNRR deve essere un’occasione per farlo, non il fine”.
Sul capitale umano anche l’assessore regionale alla Sanità del FVG Riccardo Riccardi ha confermato “la straordinaria prova di responsabilità che gli infermieri, un pilastro fondamentale della tutela della salute, hanno svolto e svolgono da sempre prima, durante e svolgeranno dopo la pandemia”.
In sintonia con il presidente Fedriga, la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli ha sottolineato che “si sta disegnando una nuova sanità vicina ai cittadini e che si occupa dei loro bisogni, e il PNRR non può restare ancorato a vecchi criteri, gerarchizzazioni ormai obsolete e immagini di un passato che ha dimostrato di non essere in grado di stare vicino alle persone h24, a casa loro. La parola d’ordine è multi-professionalità e nell’équipe multiprofessionale deve esserci un team leader che rappresenta la professione prevalente, quella che risponde al bisogno prioritario in base alla situazione che si presenta sul territorio, sia essa sociale, clinica e assistenziale con assistenti sociali, medici e infermieri, in un team davvero multiprofessionale e senza gerarchie o posizioni di privilegio. Gli infermieri sono a disposizione per accettare e vincere questa nuova sfida che ha come obiettivo la salute e la prossimità con i cittadini”.
Mangiacavalli ha portato al Congresso anche i saluti del presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, “vicino agli infermieri con i quali l’ISS ha messo a punto numerosi documenti e disponibile a lavorare con loro sulla prossimità”. Brusaferro ha sottolineato anche importanza della figura dell’infermiere di Sanità pubblica: è anche da lui, secondo il presidente ISS che deve partire la ormai indispensabile prevenzione.
“Oggi presentiamo – ha affermato l’assessore alle Salute dell’Emilia-Romagna e Coordinatore della Commissione salute delle Regioni Raffaele Donini al Congresso FNOPI, parlando delle best practice infermieristiche premiate al Congresso – ampie tracce di quello che sarà il futuro della sanità italiana ed emiliano-romagnola. Un futuro – continua – che vede un forte protagonismo delle professioni sanitarie e infermieristiche, dell’infermiere di famiglia e della medicina territoriale, che prendono in carico il cittadino dove il cittadino vive”.
“Anche l’Emilia-Romagna – prosegue – investirà sull’infermiere di famiglia, e non solo nella loro quantità, ma anche – rilancia l’assessore – nella qualità del loro lavoro, sempre più immerso nella presa in carico dei cittadini nel territorio. La loro sede naturale saranno le Case di comunità alla base del PNRR e nella nostra Regione stiamo valorizzando la professione: a fine luglio – ha annunciato – presenteremo un emendamento alla legge regionale che inserisce la figura del direttore assistenziale in staff alla direzione generale delle aziende. Una figura propria e che rende merito alla professione infermieristica”.
“La Regione del Veneto, con una sanità territoriale molto sviluppata, è sicuramente riuscita a far fronte all’avanzata della pandemia, evitando l’assalto agli ospedali e riuscendo a gestire l’emergenza in primis attraverso la cosiddetta medicina di prossimità”, ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel suo saluto al Congresso.
“Rafforzare l’assistenza sanitaria territoriale e di prossimità – ha aggiunto – significa avere un quadro completo della realtà regionale per potenziare o creare nuovi strutture e presidi territoriali come gli Ospedali di Comunità, avvicinando sempre di più la sanità ai pazienti con nuovi modelli organizzativi e strumenti informativi adeguati, con la digitalizzazione e l’aggiornamento tecnologico. Esprimo a voi tutti – ha concluso – la mia gratitudine per l’umanità, la bravura e l’abnegazione dimostrate nella cura dei pazienti”.
“Crediamo molto nell’infermieristica di prossimità e di vicinanza – ha detto l’assessore della Provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana – tanto che abbiamo dato mandato all’Azienda sanitaria di potenziare questo servizio, molto apprezzato e richiesto dai cittadini. Nonostante qualche rallentamento causato dalla pandemia, siamo riusciti a partire con l’Infermiere di Comunità a Pieve Tesino, a Baselga di Pinè, a Pinzolo, a Ledro e qui ad Ala. E sicuramente andremo avanti cercando di rafforzare questo progetto. Gli infermieri hanno una professionalità che deve essere valorizzata e su questo stiamo lavorando. Ringrazio l’Ordine delle professioni infermieristiche del Trentino e tutti gli infermieri per il ruolo fondamentale svolto nel contrasto alla pandemia, in questi mesi così difficili”.
IN ALLEGATO UNA SCHEDA INFERMIERI NORD EST