Ieri nel corso dell’audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario è emersa la questione relativa al “tesoretto” del FIR, cioè centinaia di milioni resaidui rispetto al miliardo e mezzo erogato dal fondo. L’unico membro vicentino della commissione, il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin, ha proposto che quei soldi vengano dato sempre ai risparmiatori truffati dalle banche, aumentando le percentuali. “L’erogato è circa 4800 euro a testa, molto poco” ci spiega Zanettin “elevare la percentuale consentirebbe di aumentare l’erogato pro capite. In audizione la sottosegretaria al Mef Alessandra Sartore ha anche avanzato una proposta apprezzata da Zanettin per sciogliere il nodo dell’integrazione documentale. Da più parti si sottolinea infatti che le banche non danno dei documenti richiesti invece dai tecnici, “magari perché non li trovano o perché li hanno persi – spiega ancora Zanettin – quindi propongo delle norme per modificare l’accessibilità. L’autocertificazione proposta dal sottosegretario sarebbe un punto di svolta per sbloccare queste pratiche”.
Zanettin non è invece d’accordo con l’ipotesi ventilata dalla presidente della commissione Ruocco di allargare le maglie dei rimborsi alle persone danneggiata da altre due vicende, quelle della Popolare di Bari e quella del fallimento della Deiulemar. “Senza voler entrare in polemica con la presidente Ruocco, ho delle grosse perplessità – afferma Zanettin da noi raggiunto – perché le vicende della Popolare di Vicenzae Veneto Banca, i cui risparmiatori hanno avuto le azioni azzerate e per cui il FIR riconosce il 30% del valore di acquisto, sono molto diverse da quelle della Popolare di Bari in cui non sono state azzerate le azioni, esse hanno avuto una diminuzione di valore, ma gli obbligazionisti della Popolare di Bari hanno già ricevuto le spettanze, sono già stati dati fondi pubblici (cfr. Altro buco Popolare di Bari “salvata”, Zanettin: “BPVi e Veneto Banca… uccise? E ai soci neanche arrivano lenticchie del Fir. Gualtieri invitato in Commissione”). La Deiulemar poi – prosegue Zanettin – non c’entra niente con le banche. Il fondo di indennizzo è stato attivato perché sono emerse responsabilità nei controlli da parte di Bankitalia, Consob, BCE, Commissione Europea sulla brutta fine che hanno fatto le banche e da qui l’idea dei risarcimenti, perché sono vicende che coinvolgono anche la politica, la Deiulemar è un’altra vicenda di fallimento di aziende, come purtroppo altre ce ne sono. Il FIR realizzato con i conti dormienti è destinato a scopi diversi perché, la legge stessa prevede che vengano destinati ai risparmiatori”.
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