“Negli ultimi giorni la stampa ci sta purtroppo restituendo notizia di gravi episodi di violenza tra giovanissimi, troppo spesso legati all’attività delle baby-gang, di bullismo e di cyber-bullismo, di revenge porn…Spiace però che in alcuni luoghi deputati alla crescita e all’educazione dei più giovani si preferisca talvolta parlare di altro, magari scegliendo di affrontare malamente il tema della sessualità”. Così scrive su Facebook l’assessore regionale al Lavoro e all’Istruzione Elena Donazzan. Quel “malamente” è, secondo la Rete degli Studenti Medi, una frecciatina a un’iniziativa del liceo Corradini di Thiene. Non siamo ai livelli del liceo artistico Ripetta di Roma, e in altri quattro istituti in Italia, dove gli studenti transgender potranno scegliere il nome con cui essere chiamati. Si tratta invece di un gruppo di confronto e discussione sui temi LGBTQ+.
“Al liceo Corradini di Thiene viene creato un gruppo di confronto e scambio sulle tematiche LGBTQ+. Repentina la risposta dell’assessora all’istruzione del Veneto, Elena Donazzan che ribadisce come la scuola non debba toccare temi tanto delicati e intimi. La Rete degli Studenti Medi prende subito posizione e condanna la dichiarazione della Donazzan.
”Come possiamo credere che la scuola sia un ambiente inclusivo e aperto, quando in Veneto l’assessora all’istruzione condanna un’iniziativa così lodevole come quella del Liceo Corradini? Pensiamo che la scuola, baluardo di democrazia ed inclusione, dovrebbe promuovere iniziative come questa, gruppi di scambio e confronto su temi sentiti e vicini alle ragazze e ai ragazzi, momenti che portano ad abbattere stupidi taboo e a rendere le nostre scuole luoghi sicuri e accoglienti per tutte e tutti. – dichiara in un comunicato Pietro Fracca, coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Vicenza- Non tolleriamo che si faccia propaganda sui progetti di sensibilizzazione di cui davvero abbiamo bisogno. Se la Donazzan crede che sia un tabù parlare di genere e sessualità in un liceo, forse dovrebbe aprire gli occhi sul mondo e ascoltare, per davvero, le studentesse e gli studenti.”
”Diamo tutto il nostro supporto alle studentesse e agli studenti del Corradini.
Ci hanno scritto in decine di studenti per chiedere di replicare gruppi e progetti analoghi nelle loro scuole: questo dovrebbe essere un segnale forte che la nostra Assessora non può ignorare. – conclude Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto- Le nostre scuole devono essere ambienti inclusivi, devono diventare un simbolo di apertura e aggregazione. Invece che limitarci a dei gruppi autogestiti per parlare liberamente dei temi LGBTQ+, dovremmo pretendere dei veri e propri programmi di inclusione, educazione sessuale e affettiva in tutte le scuole!”.
Non è la prima volta che le dichiarazioni della Donazzan stridono con quello che gli studenti definiscono “baluardo di democrazia e inclusione” come caratteristica della scuola, cioè della materia di competenza dell’assessore di FdI. Oltre al recente caso della canzone Faccetta Nera c’è stato anche l’attacco al pubblicitario della Diesel per uno spot con protagonista una transgender.