Tornano le porte girevoli: generale GdF Zafarana presidente Finint Investments. Da Napoli in giù la scaramanzia sarebbe… differenziata

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Porte girevoli all'ingresso di una banca, create con l'Intelligenza Artificiale notoriamente non... scaramantica
Porte girevoli all'ingresso di una banca, create con l'Intelligenza Artificiale notoriamente non... scaramantica

Una delle accuse, comportamentali, piuttosto che legali, che si sono fatte ai vertici delle banche venete, di fatto fallite (messe in Liquidazione Coatta Amministrativa è il modo edulcorato con cui si è fatto ingoiare l’iningoiabile rospo a quasi 200.000 soci azzerati) è stato quello dell’uso e abuso delle cosiddette “porte girevoli”.

Ispettori di Banca d’Italia da via Nazionale passavano a fornire i loro competenti servigi, ad esempio, in via Battaglione Framarin per BPVi, oppure un magistrato dal tribunale di, allora, Santa Corona, si allungava un pò verso le stesse porte all’incrocio con viale Mazzini per uscirne con qualche incarico di prestigio in aziende controllate dan n. 1 della fu Popolare di Vicenza senza, magari, non aver prima condiviso le loro conoscenza legulee per indirizzare (al meglio?) presidenti, consiglieri di amministrazione e dirigenti bancari nelle loro scelte, poi rivelatesi fallimentari.

Sia ispettori che pm avevano spesso (sempre?) una cosa in comune, casuale per carità: nell’esercizio delle precedenti funzioni avevano compiuto azioni di controllo sull’operato di quelle banche popolari, di sicuro andate a buon fine visto che le porte scorrevoli li accoglivcenao per farli entrare ma non li rimbalzavano fuori.

La stessa cosa, sempre lecitamente, leggendo i media e, soprattutto, gli inesistenti, al riguardo, atti processuali (d’altronde, che male c’è a cambiare lavoro dismettendo gli abiti scuri di Banca d’Italia o le toghe, dello stesso colore, di un tribunale?), avvenne con una certa frequenza con ufficiali pluristellati della Guardia di Finanza.

Uno avrebbe detto che, con a supporto ex ispettori di Banca d’Italia, ex pm ed ex alti ufficiali della GdF, Zonin & c. mai avrebbero potuto avere problemi decisionali, tanto più che di loro, nei loro cda, avevano anche professori e tra i loro consulenti dei professori, puranco bocconiani…

E ora che succede a distanza di anni?

Succede che leggiamo sul GdV che «Il generale Giuseppe Zafarana è il nuovo consigliere e presidente di Finint Investments, società di gestione del risparmio del gruppo Banca Finint (quello di Enrico Marchi, patron di Save e di Nord Est Multimedia, proprietaria di quasi tutti i quotidiani ex Gedi-Repubblica dalle nostre parti, ndr), nominato dall’assemblea fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025… Nato a Piacenza nel 1963, Zafarana ha svolto carriera militare ultra-quarantennale nella Guardia di Finanza. Attualmente è presidente del cda di Eni…».

L’ottima e qualificata (senza ironia alcuna) acquisizione da parte di Finint delle competenze e delle relazioni dell’ex generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana dimostra ancora una volta quanto tra Nord e Sud non solo ci sia autonomia… differenziata, ma anche quanto la differenziazione sia evidente (e razionale?) anche nella scaramanzia: dopo gli sfasci avvenuti nelle banche venete con le porte girevoli aperte a ispettori di Bankitalia, pm e finanzieri, da Napoli in giù quando mai una banca avrebbe fatto entrare in casa sua un generale della Finanza?

Se non armato di un mandato di perquisizione.

P.S. L’immagine delle porte girevoli all’ingresso di una banca in copertina è state generata con l’Intelligenza Artificiale notoriamente non… scaramantica