La Toscana dei grandi vini e dei Supertuscan, “Wine Specialists Journal” : tra un Chianti Rùfina DOCG e un Bolgheri Superiore DOC

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Vitigni della Toscana
Vitigni della Toscana

Avere la pretesa di attraversare tutta la Toscana dal punto di vista enologico e gastronomico è un’impresa titanica perché si tratta di una regione che non solo a livello di quantità può vantare con orgoglio ben 11 DOCG e 41 DOC e 6 IGT, ma il punto è che tra le DOC e le IGT troviamo alcuni vini di punta, meglio noti come Supertuscan, che rappresentano l’eccellenza dei prodotti italiani. Si pensi al Sassicaia (ora DOC) della Tenuta San Guido, ad esempio, un vino prodotto nella spettacolare zona di Castagneto Carducci (LI), tra i più pregiati non solo d’Italia, ma di tutto il mondo. Noi della Wine Specialists Council ne abbiamo assaggiati un paio e abbiamo il piacere di parlarvene…

Nipozzano, Chianti Rùfina DOCG 2017
Nipozzano, Chianti Rùfina DOCG 2017

Nipozzano, Chianti Rùfina, Frescobaldi 2017 Riserva, 13,5 % vol.
Come da disciplinare, questo Chianti Rùfina, tutelato da uno specifico consorzio, viene prodotto dall’azienda Frescobaldi con 70% di uve Sangiovese in blend con altri vitigni complementari. Si presenta di colore rosso rubino, abbastanza limpido, ma al tempo stesso compatto, a significare una buona estrazione di prodotto, per cui la luce non torna indietro e in pancia appare scuro. Al naso appare assolutamente fruttato: si sente l’amarena sotto spirito, la prugna, la ciliegia e i frutti rossi e tutti invadono il naso in una esplosione di gusto; il floreale si percepisce attraverso una elegante nota di viola. Si avverte anche una leggera nota di vegetale come fosse di peperone arrosto e vengono lentamente in mente le erbe aromatiche, come il rosmarino, mentre una punta di salvia solletica il palato. Si percepisce, inoltre, una nota minerale di grafite, mentre tra le spezie è evidente il sentore di chiodi di garofano, che accompagna una tostatura abbastanza leggera di vaniglia, tabacco biondo, caffè di miscela arabica. Per finire, tra i profumi balsamici possiamo avvertire una punta di eucalipto con una nota di inchiostro tra gli eterei. Si tratta, evidentemente, di un vino di enorme complessità olfattiva.
Al primo sorso appare secco, caldo nella sensazione alcolica, ma abbastanza rude nel gusto, poiché i tannini si fanno sentire in maniera molto preponderante. È sicuramente sapido, di corpo, ma ha bisogno ancora di evolvere poiché quel tannino può affinare e polimerizzare per una sensazione più avvolgente. La persistenza è lunga e lascia un finale di bocca abbastanza secco, giacché seppur presenti le morbidezze, non sono sufficienti a contrastare la rudezza galoppante del tannino (in parte caratteristica del Sangiovese).
Restando in Toscana, questo Chianti Rùfina andrebbe abbinato benissimo ad un piatto a base di cacciagione da pelo di grande taglia, ma noi lo abbiamo anche apprezzato con salumi e formaggi.

Grattamacco, Bolgheri DOC 2017
Grattamacco, Bolgheri DOC 2017

Grattamacco, Bolgheri Superiore DOC 2017, 14% vol.
Ciò che ha di caratteristico questo Bolgheri Superiore del 2017 è l’indicazione sull’etichetta, con la quale la Cantina ha tenuto a informare gli appassionati come noi che si tratta della trentacinquesima vendemmia di quel particolare cru ed è un particolare che noi, in effetti, apprezziamo molto! Si presenta di colore rosso rubino, limpido e compatto. All’olfatto ci viene incontro subito l’odore della frutta rossa sotto spirito e nel bouquet floreale noi distinguiamo nettamente il profumo di viola. Si avverte anche una leggera nota di vegetale, anche in questo caso di peperone arrosto, molto frequente in questo tipo di taglio bordolese. Si avvertono note di erbe aromatiche come il lemongrass, il timo, rosmarino, mentre tra le mineralità vengono fuori note di pietra focaia, testa di fiammifero e zolfo. Le spezie ci ricordano i chiodi di garofano, pepe, ma con il passare di qualche minuto, attendendo che il vino si apra ancora, viene fuori una sensazione di curcuma e rabarbaro. La tostatura riporta all’odore di liquirizia lavorata, con una leggera nocciola tostata e un tabacco leggero, infine tra i profumi balsamici avvertiamo una sensazione mentolata e di cipria leggera. Anche in questo caso, si tratta di un vino complesso e ampio, con una qualità molto definita nei profumi. All’assaggio si presenta secco, caldo nell’alcol e avvolgente nel gusto; emergono sicuramente i tannini, ma li possiamo definire setosi per la capacità di scivolare sulla lingua. Per le sue qualità gustative si tratta di un vino di corpo, equilibrato, che può solo migliorare. Noi consigliamo sempre di rispettare la territorialità dei vini e dei loro abbinamenti, per cui vediamo benissimo questo Bolgheri accanto ad un piatto a base di cacciagione, ma anche ad un brasato tipico toscano di carne autoctona di ottima qualità.