Che questo governo fosse poco interessato ai giovani e più interessato ai pennacchi delle parate e ai voti facili dell’elettorato boomer “della pancia” lo sapevamo già – scrive nella nota sul taglio al bonus cultura che pubblichiamo a firma Giuseppe Maria Toscano, Segretario provinciale PSI Vicenza.
Ci aspettavamo, di certo, un nulla di fatto nell’occuparsi del graduale e sempre più importante distacco che esiste tra la classe politica e la generazione dei millennials.
Ci aspettavamo il più totale disinteresse verso quelli che non rappresentano il votuccio sicuro, che vivono nella speranza di un Italia che guarda verso il mondo a braccia aperte piuttosto di rintanarsi in rancorosi e ridicoli orgogli nazionali che non hanno senso di esistere.
Non abbiamo avuto solo la prova di questo.
Negli ultimi due giorni si è ampiamente discusso di abolizione del bonus cultura, e di redistribuzione dei fondi ad esso destinati.
Così proponevano gli stessi che oggi, di fronte a aspre proteste, hanno fatto un passo indietro. “Fake news”. “Modifica e non abolizione”. I giovani in questo paese, come al solito, non sono altro che utili idioti da mettere in mezzo e spostare all’occorrenza.
È questa l’immagine lucida della politica che non persegue il bene comune ma il consenso.
Una frase di Churchill mi è rimasta in mente, ormai da tempo:“Il politico diventa uomo di stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni.”
Lo stato di malessere, incertezza, ansia, presente nei giovani non è un miraggio lontano creduto da qualche invasato, è invece testimoniato dallo stesso rapporto Censis in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Giovani e il Consiglio Nazionale Giovani redatto proprio quest’anno. Forse qualcuno ha saltato qualche lezione, ma basterebbe guardarsi attorno.
Quale può essere il futuro di un Paese dove i progetti dei giovani guardano verso l’estero, in modo, oramai, permanente più che temporaneo?
Quale quello di un Paese dove ai giovani è negata la possibilità di avere stabilità, di mettere su famiglia, di ricercare, serenamente, la propria felicità?
Un paese nel quale i giovani sono “malamente” rappresentati e troppo poco spesso possono rappresentarsi da soli.
Le posizioni di rilievo e di decisione danno l’evidenza di quella che è, a tutti gli effetti, una gerontocrazia. I sindaci under 35 sono il 3,7%, gli assessori il 13%, i consiglieri il 18%.
Gli assessori regionali, sempre under 35, il 2%, i consiglieri non raggiungono il 6.
La fiducia nelle istituzioni è, d’altra parte, una chimera lontana.
Se questo governo reputa poco importante
dare la possibilità alle prossime generazioni di formare un proprio pensiero critico, di leggere libri, di partecipare a eventi culturali è, evidentemente, o miope o in cattiva fede.
A rimetterci, nemmeno a dirlo, sempre i soliti.
Ci chiediamo allora quali siano le risposte al 30% di N.E.E.T, quali le risposte contro la “fuga di cervelli”, quali quelle contro la dispersione scolastica.
Nel frattempo, siamo sicuri, alle celebrazioni dedicate a Marconi, per le quali saranno destinati ben quattro dei milioni del pacchetto “bonus cultura”, tra gli applausi la parterre geriatrica non mancherà.
Giuseppe Maria Toscano
Segretario provinciale PSI Vicenza