
(Adnkronos) –
In collaborazione con: Techopedia
L'argomento investimenti è sempre stato di grande interesse per gli italiani perché l'italiano è abituato a risparmiare e investire i propri soldi, per avere una base da parte in caso di emergenza. L'investimento in Italia vede solitamente un portfolio diversificato su differenti tipologie di prodotti quali i titoli di Stato, i bot, i fondi azionari. In ogni caso il panorama si sta evolvendo e avrà sicuramente una grossa spinta nel 2025 con le criptovalute emergenti con alto potenziale e le classiche. Nel Rapporto sulle Scelte di Investimento delle Famiglie Italiane della Consob del 2024 si parla di un aumento di investimento in questa tipologia di valuta. Ad avallare tutto ciò anche i rapporti redatti dal Sole 24 ore su come e gli italiani stanno affiancando a strumenti tradizionali anche delle opportunità digitali emergenti. Il mercato delle criptovalute è in crescita e ha visto già un incremento, tra il 2022 e il 2024, con un passaggio di investitori dagli 8% al 18%. Tutto questo va a confermare una tendenza oramai globale, verso cui si stanno aprendo anche gli italiani, che non sono sempre i più pionieristici dal punto di vista delle novità. Infatti, nonostante l'espansione, l'approccio di molti è ancora contenuto e questo è dovuto alla volatilità e alla non sempre chiara comprensione della gestione di questi strumenti finanziari. Il panorama degli investimenti anche nel Bel Paese sta subendo una trasformazione epocale con un interesse sempre maggiore verso gli asset digitali tra cui prima di tutto le criptovalute. Bitcoin, Ethereum e altre altcoin, sono visti come potenziali forme di investimento sicuramente ad alto rischio, ma anche con rendimenti elevati. L'investitore medio italiano non ha ancora una piena consapevolezza di come funzionino questi mercati e quindi ne rimane sempre in parte distaccato questo aspetto di mancanza di informazioni, implica una necessità una maggiore educazione di tipo finanziaria soprattutto in questo contesto mondiale dove, nel 2025, avremo un espansione delle criptovalute, promosse anche dagli Stati stessi. La loro accessibilità è sempre più facile attraverso piattaforme specifiche relative al trading online o app del settore. Un argomento molto caldo in questo momento, per quanto riguarda gli investimenti delle criptovalute è quello concernente la tassazione, che è un tema realmente complesso perché viene sottovalutato spesso dagli investitori. Esiste una tassazione delle criptovalute in Italia per la precisione hanno una tassazione sulla plusvalenza derivante dalla vendita degli asset digitali e questa azienda equivale al 26%. Questa percentuale è analoga a quella che si applica agli investimenti di tipo tradizionale. Era stata avanzata la proposta di tassare la plusvalenza al 42%, ma per incentivare anche la diffusione di questa tipologia di investimento la proposta è decaduta. Stato per Stato la situazione cambia in Europa: per esempio in Germania le criptovalute sono esentasse da più di un anno, in Portogallo sono viste come esenti da imposte per quello che riguarda i privati. In forte ascesa di fianco a quello delle criptovalute ci sono gli investimenti sostenibili. La Consob afferma che molti italiani scelgono dei prodotti finanziari che siano concernenti le ESG quindi Environmental, Social, Governance. In questa tipologia di investimenti nel 2022 solo 11% del totale investitori li usava: la percentuale nel 2024 è cresciuta al 20%. C'è un crescente interesse verso quelli che sono i temi ambientali sociali e una maggiore offerta di prodotti finanziari anche sul mercato. Molti sono scettici sulla redditività di questi prodotti e sulla trasparenza delle informazioni date, in ogni caso sono investimenti da fare soprattutto sul medio lungo periodo. La nuova frontiera dell'investimento degli italiani sono sia le criptovalute con alto rendimento e molto rischio, sia investimenti sostenibili di cui bisogna ancora avere informazioni più chiare, ma che sono investimenti da gestire nel lungo periodo. In generale l'investitore in Italia è una figura maschile, soprattutto appartenente alla generazione dai 40 ai 60 anni. Questo è dovuto al fatto che in Italia le decisioni finanziarie, soprattutto relative agli investimenti, vengono prese ancora dagli uomini, che hanno un reddito più alto e una maggiore propensione al rischio. Sarebbe utile creare una educazione finanziaria per quelle fasce ancora non raggiunte, al fine di dargli la possibilità di capire se l'investimento in generale potrebbe essere una strada percorribile. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)