Quando si scopre il mondo del trading online una delle domande più ricorrenti, generiche, è “come si diventa trader?”. La risposta a questa domanda è una di quelle risposte che meriterebbero una lavagna ed un gessetto perché è molto articolata ed ogni punto è importante tanto quanto gli altri. Cerchiamo di andare comunque con ordine. Va premesso che fare trading non è giocare d’azzardo e se la fortuna è utile sempre (è innegabile!) di fatto non basta per niente.
Fare trading richiede studio e impegno. Parte delle cose si apprendono leggendo, seguendo corsi di formazione, interessandosi a esperienze di altri trader, blog, e la restante parte, invece, si apprende facendo pratica, cioè con l’esperienza.
Chi dice che il trading sia facile, mente, così come coloro che promettono soldi facili, sin da subito o senza necessità di grande impegno. La verità è che questo genere di attività d’investimento non è per tutti, o meglio le basi le possono apprendere tutti e, proprio perché online, è accessibile a tanti, ma ci vuole anche una forte passione e una predisposizione naturale per la materia.
Cosa studiare per fare trading online
La teoria dei corsi di formazione
Prima della pratica, come in ogni cosa, è indispensabile dedicarsi alla teoria. Considerando che parliamo di trading online, è chiaro che innanzitutto bisogna prendere dimestichezza con gli strumenti “di lavoro”. Non solo internet, ma i broker, i programmi per elaborare i dati di borsa, i circuiti di scambio etc. Il primo passo poi è trovare dei buoni siti di riferimento dai quali attingere buoni materiali e dove confrontarsi anche fra persone del settore.
Su TradingOnline.Blog, Marco Gentili, per esempio si trovano moltissime informazioni proprio per cominciare. Guide, corsi di formazione, manuali si possono trovare sui siti dei broker e su siti specializzati. Questi aiuteranno anche nella scelta del giusto broker, importantissimo strumento di lavoro. I broker sono tanti e diversi, ognuno con le sue caratteristiche, condizioni, asset d’investimento: trovare quello che fa al caso proprio è fondamentale.
Molti corsi sono focalizzati sulle tecniche e vi si utilizza un vocabolario già specifico, ecco perché a dire il vero prima di fare un corso è bene magari leggersi in autonomia (e studiarla) una guida base, così poi da capire meglio. In vendita ed in biblioteca si possono trovare ottimi testi sui quali darsi una prima “infarinata” di trading: i migliori titoli si trovano sui siti del settore.
Curiosità a tutto tondo
Nella teoria rientra anche tutto quanto si può leggere che possa arricchire il bagaglio culturale del trader. Oltre al corso di formazione o al libro, ovvero alla pura “teoria” più tradizionale, è possibile, anzi necessario a dire il vero, leggere ed interessarsi a tutto il materiale che capita sotto mano e che può essere interessante. È il caso, per esempio, di interviste a trader, di racconti di esperienza personali di persone del settore, andamenti di mercato, notizie economiche finanziarie a livello globale, blog personali di trader esperti.
Se è vero che il forex è meno soggetto a tante variabili, come invece è per il trading, comunque l’andamento dei mercati e delle valute a livello globale sono elementi che di certo fanno la differenza e che possono quindi essere importanti per il trader. I più esperti hanno sempre consapevolezza di ciò che accade nel mondo poiché al momento di investire può essere importante sapere.
Ultimo, ma non meno importante: l’esperienza
La teoria è nulla senza l’esperienza perché ci sono meccanismi che spiegati sembrano complessi e poco chiari, ma che si possono comprendere in un battibaleno provando direttamente sul campo. I broker che garantiscono guadagni sin da subito, i cosiddetti “soldi facili facili”, sono un inganno. Infatti, le prime volte che si gioca in borsa di solito qualche “scivolone” si fa, lo fanno tutti e fa pare della formazione del trader perfetto. Se perdete del denaro all’inizio, quindi, non pensate di non avere la stoffa, ma sappiate che è del tutto normale.
È anche per questo che i migliori broker mettono a disposizione delle versioni demo delle piattaforme dove tutto funziona come nella realtà, con l’unica differenza che di fatto si investe con denaro virtuale. Non si guadagna nulla, ma soprattutto non si perde nulla davvero. Questo consente di capire le prime dinamiche del forex trading e risparmia di certo qualche perdita di denaro. In tutti i casi, è bene ricordare e sottolineare che all’inizio bisogna investire poco e, anche poi, sempre in modo proporzionale a quanto si può rischiare di perdere.