Tragedia della Marmolada: “Fra gli italiani identificati, uno è originario della provincia di Vicenza, l’altro della provincia di Treviso, entrambi guide alpine. Anche una terza persona identificata sarebbe veneta”, riferisce Ansa aggiornando sulla vicenda.
Maggiori dettagli sono apparsi in seguiti da fonti di stampa. Una delle vittime italiane identificate è una guida alpina originaria della provincia di Vicenza, mentre tra i dispersi ci sarebbero tre alpinisti del Cai di Malo e una guida alpina di Valdagno, in provincia di Vicenza.
Come scritto in precedenza, si tratta di dati al momento parziali mentre le operazioni di soccorso procedono con il coinvolgimento della Protezione civile, del Soccorso alpino e dei vigili del fuoco.
Proseguono anche le reazioni politiche. Riportiamo alcune di esse provenienti dall’ambito delle istituzioni venete.
“Desidero esprimere le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, a nome di tutto il gruppo di consiglieri, per la immane tragedia accaduta ieri sulla Marmolada”. Queste le parole del Presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Alberto Villanova.
“Apprendo con tristezza che tra queste vi sono anche due guide alpine venete – aggiunge -. Nella speranza di ritrovare i dispersi che si stanno affannosamente cercando sulla vetta della montagna veneto – trentina, ringrazio ancora una volta i volontari, tutti, che stanno lavorando per la ricerca dei dispersi e per mettere in sicurezza la vetta del ghiacciaio. Il mio dolore è associato a quello di tutti i consiglieri del gruppo di maggioranza e va anche al Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, già sul posto a Canazei assieme ai presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano per un vertice con il capo della Protezione Civile”.
Secondo i rappresentanti di Europa Verde – Verdi del Veneto Enrico Bruttomesso, Luana Zanella e la consigliera regionale Cristina Guarda, alla base della Tragedia sulla Marmolada ci sarebbero gli effetti dei cambiamenti climatici. I tre hanno detto che sono necessarie azioni per la sicurezza e che “serve il riconoscimento regionale della crisi climatica. Il nostro cordoglio e pensiero alle vittime e ai feriti sulla Marmolada. Perdono la vita alpinisti, che sono in primis amanti della montagna e custodi della sua natura, spesso feroce e violenta, che vedono donne e uomini attrezzati salire su un ghiacciaio destinato a scomparire prima del tempo”.
“Il cambiamento climatico rende più pericolose le nostre montagne e rappresenta una minaccia per l’esperienza e le capacità perfino degli escursionisti più abili. Per questo sarebbe utile attivare il servizio del bollettino Arpa Neve-Valanghe anche d’estate, magari con un particolare focus sulle caratteristiche di pericolosità che hanno creato le condizioni della tragedia sulla Marmolada di ieri”, propone Matteo Favero, Responsabile forum Ambiente e Infrastrutture del Pd Veneto.