Tragedia del Vajont, 60esimo anniversario con Mattarella. Presente vicesindaco di Vicenza Isabella Sala. Soranzo (FdI): “Stato deve chiedere scusa”

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diga vajont tragedia

Alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, si sono svolte questa mattina le celebrazioni per l’anniversario della tragedia del Vajont a Longarone. Il Capo di Stato ha effettuato una visita alle tombe bianche delle vittime seppellite cimitero di Fortogna per poi recarsi alla diga che esattamente 60 anni fa fu alla causa del disastro.

Oltre al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha accolto in prima persona Mattarella, e al collega del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, sui luoghi della tragedia del Vajont erano presenti diversi amministratori. Tra questi, per il Comune di Vicenza, la vicesindaco Isabella Sala.

Quest’ultima ha affidato a un comunicato stampa le sue emozioni legate alla giornata di ricordo e commemorazione. “Oggi – ha infatti detto -, abbiamo ricordato tutte le vite scomparse nella tragedia del Vajont, i sopravvissuti e chi, anche molti vicentini, ha partecipato alle opere di soccorso. Il Vajont è stato uno spartiacque in tema di prevenzione e di tutela del territorio.

Il Presidente della Repubblica – ha proseguito la Sala – è stato molto applaudito quando ha annunciato l’intenzione di mantenere tutta la documentazione processuale nelle terre della tragedia e della rinascita, per una memoria che non deve mai smettere di operare. Dal 2011 nell’anniversario di questa tragedia celebriamo la Giornata nazionale in memoria delle Vittime dei disastri ambientali; quest’anno la Settimana nazionale della Protezione civile apre a Longarone.

Solo insieme, con la cultura della prevenzione che ci deve vedere tutti impegnati, a iniziare dal coinvolgimento necessario delle giovani generazioni, possiamo costruire un mondo più sicuro, nell’interazione e non nella prevaricazione dell’uomo con l’ambiente”.

Alla cerimonia era presente anche una delegazione della United States Army Africa (USARAF), ex Southern European Task Force (SETAF) con sede a Vicenza, presso la Caserma Ederle, che nel 2011 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Longarone per i soccorsi portati nei giorni della tragedia con i sei elicotteri di cui era dotata.

“La prossima settimana la seduta del Consiglio regionale si svolgerà a Longarone, dove 60 anni fa si è consumata una delle più grandi tragedie umane della storia repubblicana. Un piccolo gesto simbolico che ha tuttavia il grande significato di testimoniare quanto ci stia a cuore questo martoriato territorio e il ricordo di quella immane devastazione”.

Sono le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale del Veneto Enoch Soranzo che spiega: “C’è un momento nella storia di una nazione in cui lo Stato deve saper anche affrontare la responsabilità più difficile e grave: chiedere scusa ai propri cittadini. Non so se in tutti questi anni le istituzioni abbiano fatto tutto ciò che avrebbe dovuto, ma so che noi oggi abbiamo il dovere morale non soltanto di continuare a onorare la memoria delle vittime, ma anche di chiedere scusa.

La memoria del Vajont è continuata a riaffiorare grazie alle inchieste, alla letteratura, al cinema, al teatro civile che ne hanno fatto uno straordinario racconto collettivo. Un racconto che non deve però perdersi nel tempo, ma radicarsi nella coscienza nazionale, che non può essere dimenticato, ma deve essere scolpito nelle nostre coscienze e in quello delle future generazioni. Credo sia proprio questo il senso della legge regionale del 2019, cui crediamo molto, che ha istituito la “Giornata in ricordo della tragedia del Vajont”.