Trasporti e mobilità in Veneto, nuovo dossier di Legambiente: “L’insostenibile leggerezza del muoversi”

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trasporto pubblico locale carente in Veneto

Legambiente presenta il dossier “L’insostenibile leggerezza del muoversi” per fare il punto della situazione Trasporti e mobilità in Veneto a fine 2023.

L’associazione lancia 10 idee e proposte “per innovare con coraggio i servizi di mobilità pubblica e collettiva che mancano e che servono al Veneto, una regione stretta nella morsa del traffico individuale e privato che produce emissioni inquinanti e climalteranti fino a quasi il 28% del totale di emissioni di CO2 della regione: il valore più alto in assoluto tra i diversi macro-settori”, spiegano da Legambiente Veneto.

Gli ambientalisti sottolineano come l’emissione di gas climalteranti e l’inquinamento atmosferico sono fenomeni globali e complessi che vedono molti settori coinvolti nelle emissioni in atmosfera con diversi livelli di responsabilità. Dall’agricoltura ai trasporti, dalla produzione di energia al riscaldamento, dalle attività produttive a quelle industriali, è ovvio che serve un giusto mix di interventi strutturali per ottenere riduzioni sensibili delle emissioni e delle concentrazioni di CO2 ed inquinanti.

Ed è per questo che il ruolo dei trasporti e la mobilità in Veneto è assolutamente prevalente per Legambiente.

“Il dossier L’insostenibile leggerezza del muoversi – ancora Legambiente -oltre a fare un focus specifico sulla mobilità sostenibile in regione vuole, sopratutto, portare proposte concrete all’attenzione degli amministratori regionali e locali. Idee e iniziative che prendendo spunto dalle esperienze positive già presenti in Italia e all’estero, secondo Legambiente, consentirebbero di invertire la rotta”.

“Al veneto – commenta il presidente regionale di Legambiente, Luigi Lazzaro – servono con urgenza servizi di mobilità pubblica e collettiva adeguati ad una domanda di sostenibilità crescente che è ampiamente sottovalutata. La Giunta Regionale, al contrario, sembra essere rimasta ferma al secolo scorso dato che continua a proporre ancora oggi solo grandi opere stradali ed autostradali ideate in quegli anni, non coerenti con i tempi attuali che ci vedono nel pieno del Green Deal europeo e nel bel mezzo della crisi climatica.

I veneti hanno bisogno di guardare al futuro e non al passato – prosegue Lazzaro -. L’impegno nella lotta al cambiamento climatico deve passare in modo deciso anche dalla transizione del settore dei trasporti. Per questo vanno accelerati gli investimenti in favore della mobilità sostenibile e di nuovi servizi innovativi e collettivi trovando il coraggio di dire basta a nuove strade ed autostrade che incentivano la scelta del mezzo privato su gomma come unica soluzione per muoversi, l’esatto opposto di quanto ci dicono sia la scienza che il buonsenso”.

Secondo Legambiente, un’accorta pianificazione della mobilità di persone e merci che disincentivi e riduca l’uso dei trasporti privati su gomma in Veneto, è la chiave giusta per procedere a passo spedito verso il cambio di paradigma di cui la mobilità ha bisogno, abbracciando ed investendo nelle innovazioni tecnologiche, organizzative e socio-culturali che possano agevolare il cambio dell’offerta di servizi così come degli stili di mobilità dei cittadini.

Un paradigma di evoluzione verso la “Mobility as a Service” (MaaS) a cui oggi esperti e operatori di settore, ormai da anni, fanno convenzionalmente riferimento in modo diffuso: il trasporto dovrà essere sempre più organizzato attorno al servizio piuttosto che al mezzo.

Visione questa che stride con il continuo aumento dei veicoli privati: “Al 2021, in Veneto – spiegano dall’associazione -, si contavano 3,2 milioni di automobili, 518mila motocicli e 418mila autocarri, secondo i dati elaborati dalla Regione Veneto su dati ACI. Solo 10 anni prima le automobili erano 2,96 milioni, 447mila i motocicli e 394mila autocarri. C’è stato, quindi, un incremento dell’8,1% per le automobili, del 15,9% per i motocicli e del 6,1% per gli autocarri. Il tasso di motorizzazione pro capite continua quindi a crescere e arriva a sfiorare le 66 auto ogni 100 abitanti”.

Più auto e dunque più traffico: “In Veneto – sostiene il dossier Legambiente -, la popolazione mobile, ossia la quantità di persone che effettua almeno uno spostamento giornaliero, è superiore all’80%, e al 2019 si sono contati oltre 4,8 milioni di spostamenti giornalieri, di cui 4,5 milioni di spostamenti interni alla regione e oltre 325 mila extraregionali.

Ancor più significativo è che il Veneto sia l’unica regione d’Italia che mostri un aumento dei traffici stradali giornalieri medi per i mezzi leggeri (quindi esclusi gli autocarri) nel primo trimestre 2023 rispetto all’analogo periodo pre Covid-19. Secondo quanto riportato dal Rapporto statistico 2022 di Regione del Veneto e confermato dall’Osservatorio Audimob di Isfort, sia nel 2021 che nel 2022 il tasso di mobilità sostenibile si è abbassato proseguendo il trend discendente avviato con l’inizio della pandemia”.

Qui il dossier L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL MUOVERSI