In questi giorni il Risposta istanza TPL Prima Noi all’Istanza su trasporto pubblico urbano a Schio due mesi fa dal gruppo civico SchioCittà Capoluogo con la quale sono stati posti dei quesiti sul trasporto pubblico urbano in gestione alla Conam Srl. Come spiegano dal gruppo civico, lo scopo dell’istanza è di raccogliere alcuni dati per realizzare una radiografia sui costi e sui benefici oltre che sull’efficienza del servizio pubblico.
“Ci proponiamo di aprire ad un’operazione di trasparenza che – spiega il portavoce Alex Cioni – può risultare utile per l’intera comunità e in particolare un suggerimento per coloro che nei prossimi mesi si sfideranno per il rinnovo del consiglio comunale”.
I dati raccolti da SchioCittà Capoluogo confermano che la media degli utenti del trasporto pubblico negli ultimi 11 anni è rimasta pressoché invariata. Se nel 2006 l’utenza media giornaliera era di 843 utenti, nel 2017 si è arrivati a 840 con un picco di 979 utenti nel 2009.
Relativamente alla spesa che i cittadini sostengono ogni anno per garantire un servizio che quest’anno compie vent’anni, il Comune scledense spiega che l’importo messo a bilancio per il rispettivo capitolo di spesa, risulta essere di circa 650 mila euro annui, mentre il contributo regionale che copre circa il 60% del costo chilometrico complessivo risulta essere di circa 310mila euro.
Considerando che il servizio è gestito in forma associata con i Comuni di Torrebelvicino, Marano Vic.no e Santorso, e che il costo viene suddiviso in quota parte in funzione del chilometraggio effettuato nei territori di competenza, la quota effettivamente a carico del Comune di Schio, quindi dei suoi cittadini, risulta essere pari a circa 270mila euro.
Il costo del biglietto per una corsa è di euro 1,50 ma i proventi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio – ricordano dal Comune – spettano alla ditta affidataria, in ogni caso questi introiti coprono circa il 10% dei costi aziendali e non possono essere fonte di redditività d’impresa.
Questi dati nudi e crudi attestano che il servizio di trasporto urbano, al netto degli utenti che frequentano le scuole della città, non è mai decollato veramente: “In questi anni chiunque avrà notato che i bus delle 3 linee girano praticamente vuoti tutto il giorno – spiega ancora Cioni -, tranne appunto nelle fasce in entrata e in uscita dalle scuole degli studenti, dimostrando quanto quello in essere sia un servizio che ha bisogno di un nuovo piano organico che ridisegni un trasporto locale più funzionale e coerente ad una città come Schio”.
Nella risposta del Comune inviata agli attivisti di SchioCittà Capoluogo, viene ricordato che il contratto di servizio tra Comune di Schio e CONAM srl è scaduto da alcuni anni ed attualmente si trova in regime di proroga, e che la Provincia di Vicenza sta preparando una gara a livello provinciale per affidare ad un unico gestore i vari servizi di trasposto pubblico locale esistenti in ambito provinciale.
Partendo da questi presupposti, il gruppo civico invita l’Amministrazione comunale a proporre per la città un nuovo piano di mobilità che superi il modello di questi vent’anni.
Secondo le valutazioni del gruppo civico, si potrebbe prendere in considerazione l’utilizzo di mezzi snelli come i mini bus, considerati “più funzionali anche per attraversare il centro storico (attualmente non servito) collegando così in maniera organica le aree periferiche con gli uffici pubblici della città”.
“Un’altra idea – continua Cioni – potrebbe essere di sperimentare il bus a chiamata e di ragionare su nuove forme di mobilità come il car sharing che a tutti gli effetti in molte città si sta dimostrando un servizio complementare di trasporto pubblico”.
Il capitolo dei costi e le ricadute sulle tasche dei contribuenti rappresenta per SchioCittà Capoluogo un elemento “tutt’altro che peregrino che dovrebbe imporre all’Amministrazione comunale una maggiore attenzione”.
Allo stesso modo auspicano che le forze politiche e coloro che si presenteranno alle elezioni comunali, “comprendano l’importanza di inserire questo tema nelle proprie agende elettorali come una delle priorità per la città. Tenuto conto poi della qualità dell’aria e che il territorio ha delle problematiche certamente non trascurabili relativamente all’inquinamento atmosferico, lasciare le cose così come stanno sarebbe un errore.
L’obiettivo di ogni amministratore –sottolinea Cioni – dovrebbe essere di razionalizzare le spese lavorando nel contempo per rendere i servizi pubblici più efficienti. Dopo vent’anni bisogna avere l’onestà di trasformare il trasporto pubblico urbano provando a renderlo più funzionale alle esigenze dei pendolari e della mobilità cittadina in generale, altrimenti tanto varrebbe abolirlo per utilizzare quei soldi in modo più utile per la comunità” – concludono gli attivisti di SchioCittà Capoluogo.
In allegato istanza e risposta del Comune