Trasporto pubblico, Regione Veneto trova e stanzia 50 milioni di euro

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Elisa De Berti, assessore e vicepresidente regione Veneto cavalcavia grisignano
Elisa De Berti, assessore e vicepresidente regione Veneto

La Giunta regionale ha approvato oggi, a meno di due settimane dalle elezioni, su proposta dell’assessore ai trasporti e alle infrastrutture Elisa De Berti, due riparti di finanziamento alle aziende del trasporto pubblico locale del Veneto: uno di oltre 42 milioni di euro, stanziati nel Decreto Rilancio dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con quello all’economia e finanze, per compensare i mancati ricavi da traffico registrati nel periodo di emergenza sanitaria, e uno di circa 8,5 milioni di euro di risorse reperite nel bilancio regionale, destinate al potenziamento dell’offerta dei servizi.

“Il settore ha un estremo bisogno di liquidità – sottolinea l’assessore – e non appena il trasferimento statale è stato reso concretamente disponibile, a seguito dell’odierno via libera della Corte dei Conti, abbiamo provveduto con la massima urgenza, tra le prime Regioni in Italia, a ripartire le quote spettanti alle aziende che, quasi totalmente private delle entrate dalla vendita di biglietti, stanno cercando in tutti i modi di salvaguardare i propri bilanci. Per far capire le straordinarie difficoltà gestionali, basti ricordare che circa il 50 per cento dei ricavi delle aziende del Veneto è dato dalle entrate derivanti dal traffico passeggeri”.

I fondi saranno assegnati agli Enti Locali competenti per i servizi di trasporto pubblico automobilistici, tramviari e di navigazione lagunare e alla società regionale Infrastrutture Venete S.r.l. per i servizi ferroviari, che a loro volta li destineranno alle aziende affidatarie dei servizi stessi.

“Ma a questo finanziamento – prosegue l’assessore – abbiamo aggiunto più di 8 milioni e 440 mila euro per far fronte ai costi dovuti al potenziamento delle linee di trasporto automobilistico, tramviario e di navigazione lagunare, nelle fasce orarie più frequentate dai pendolari: si tratta di servizi integrativi che si rendono indispensabili anche in vista della riapertura delle attività scolastiche e del conseguente incremento della domanda di trasporto”.