Il 14 settembre anche nelle scuole vicentine suonerà la campanella per l’avvio delle lezioni. Ma per sentirla a scuola ci si deve arrivare. Qui si inserisce il nodo del trasporto scolastico che in questi giorni sta facendo discutere per la gestione ‘in sicurezza’ del numeroso ‘popolo’ di studenti che quotidianamente si sposta da un punto all’altro della provincia e nei vari comuni.
Sul tema interviene Confartigianato Imprese Vicenza in un comunicato. L’associazione rappresenta per il settore nel vicentino la quasi totalità degli operatori artigiani. “Anche dagli incontri di ieri tra Governo e Regioni è emerso purtroppo un ulteriore nulla di fatto – commenta Willy Della Valle (in foto) presidente della categoria Trasporto Persone dell’Associazione -. Come sottolineato da più voci i diversi attori pubblici e privati negli scorsi anni pianificavano le attività e gli investimenti già da aprile/maggio e questa incertezza a due settimane dal via delle scuole ci sbigottisce. Noi siamo pronti a dare il servizio ma ad oggi le ipotesi ad esempio sul riempimento dei mezzi sono la più svariate e distoniche tra Regione, Governo e Comitato tecnico scientifico.
“A scendere in strada infatti sono le aziende del trasporto persone con i loro mezzi. In che modo, a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico, ancora non è chiaro”. Un settore quello del trasporto persone che nel corso del lockdown ha pagato un costo molto elevato, con le scuole chiuse (già da fine febbraio), lo stop del turismo, gli eventi fieristici e convegni annullati vedendosi praticamente azzerare il giro d’affari. In più, il settore non è stato in alcun modo considerato dal Governo, mentre altri settori hanno avuto agevolazioni e ristori che hanno consentito la ripresa, seppur con qualche difficoltà.
Una situazione di stallo che si è protratta nel corso dell’estate con gite e uscite cancellate e che è intuibile si protrarrà anche in autunno e in inverno, tant’è che il mancato introito rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è del 98%, con aziende che hanno fatturato fra i mille euro e i tre mila euro in totale. Non è ovviamente pensabile che un’azienda possa vivere 7 mesi con un’entrata di 1.000 euro magari garantendo i livelli occupazionali. Il trasporto scolastico, quindi, rappresenta per molte imprese un settore che può garantirne la sopravvivenza proprio in considerazione del ‘popolo degli studenti’ che quotidianamente si sposta per e dalla scuola, numeri sicuramente superiori alla media degli utenti che usa gli stessi mezzi per lavoro o tempo libero.
Da un lato quindi dialogo e confronto con le Istituzioni territoriali competenti (Provincia, Ance, Comuni), e con altre realtà del trasporto pubblico locale come SVT. “Al proposito, con i vertici politici e aziendali della Società ci siamo più volte incontrati in un clima di piena collaborazione, affrontando i problemi del settore e spiegandone la reale situazione di forte difficoltà, salvo scoprire dagli organi d’informazione (26 agosto, ndr) che c’è un problema: non ci sono risorse economiche – spiega Della Valle -. Abbiamo segnalato anche che c’è il rischio nel 2021 di forti ridimensionamenti per il settore quindi abbiamo invitato i nostri interlocutori ad avere un po’ di attenzione per le imprese che operano al servizio del territorio. D’altronde le oltre 150 imprese fra i pullman turistici e i noleggi con conducente (NCC) che occupano ad oggi circa 500 addetti, come potranno vivere se non c’è lavoro?”.
“Il nostro settore non ha ricevuto nessun aiuto governativo né come ristoro per i servizi scolastici sospesi anche se contrattualizzati né, tantomeno, perché parte della filiera del turismo – continua Della Valle – per questo ci attendiamo un’attenzione in questo frangente di grande confusione e preoccupazione. Ma bollette, mutui leasing dei mezzi continuano a rappresentare una spesa corrente che non si arresta e che rende ad oggi insostenibili le nostre attività, senza dimenticare i nostri lavoratori che poco hanno avuto oggi dei trattamenti di cassa integrazione e molto spesso sono stati in difficoltà economiche”.
“Inoltre è giusto ricordare che le nostre aziende sono hanno garantito con continuità e professionalità da oltre 10 anni i servizi di trasporto pubblico locale (TPL) – afferma Della Valle – , ma potremo continuare a garantire tali prestazioni, sempre in totale sicurezza, anche nel futuro solo se tali attività risulteranno economicamente sostenibili. I nostri amministratori hanno difronte un bivio: da una parte sostenere le nostre imprese dando lavoro, dall’altra dover prevedere sussidi a chi poi si rivolgerà loro quando le imprese chiuderanno”.
“In sintesi non capiamo come non possa essere costruito un progetto relativo alla riapertura della scuola che preveda le risorse necessarie per il trasporto pubblico nelle tratte di andata e ritorno dalle classi – conclude Della Valle -. Si prevedano i finanziamenti a questi servizi essenziali per poter garantire i percorsi formativi dei nostri giovani in totale sicurezza e lo si faccia utilizzando strumenti normativi quali l’affidamento diretto recentemente innalzato a 150mila euro che, tra l’altro, permette di tenere la ricchezza nel territorio”.