Da circa un mese, ogni giorno, sul Giornale di Vicenza, su una intera pagina del giornale viene pubblicizzata a pagamento una iniziativa Trenitalia che trovo sorprendente nella sua banalità. “BLACK HOUR” per andare da Vicenza a Schio dalle 9 alle 17 con tariffa ridotta. Sono 25 chilometri, si risparmiano due euro!
Non basta: su tutte le fermate dell’autobus della città di Vicenza (non so se anche in altre come Schio, Thiene e le altre località del tragitto) i cartelloni interi portano la stessa pubblicità, compresi i pannelli luminosi variabili.
Non so a chi segnalare questo assurdo spreco di denaro pubblico per una iniziativa così marginale e senza alcun profitto per Trenitalia. Non mancano invece varie segnalazioni di disservizi sulla stessa linea.
Elio Mercanzin (Vicenza)
Caro lettore, nell’attesa di una risposta di Trenitalia, a cui abbiamo girato le sue osservazioni, speriamo che qualcuno ci spieghi perché non sarebbe meglio destinare i soldi per la Black Hour (Ora nera, che brutta accoppiata di parole!) magari per migliorare il servizio dei treni per i pendolari che durante la settimana più volte si lamentano dell’ora nera passata sui regionali veneti stracolmi.
Ma facciamo prima un’osservazione: uno dei quotidiani nazionali storicamente più contrari al Tav e più critico col sistema bancario oggi è pieno di pubblicità a pagine intere dei Freccia Rossa e di Cassa Depositi e Prestiti.
Esprimiamo, dopo l’osservazione, un dubbio “malizioso”: e se ia pubblicità con i suoi proventi per gli editori servisse a promuovere delle iniziative ma insieme il maggior consenso o il minor dissenso non solo della pubblica opinione ma di chi contribuisce a formarla, cioè i media?
Bruxelles. Continuano le nostre interviste agli europarlamentari veneti con Sergio Berlato, europarlamentare vicentino di Fratelli d'Italia nel gruppo Conservatori e riformisti europei (qui tutte, mentre...