
Un uomo, tutore del fratello invalido, è stato denunciato per peculato dalla guardia di finanza di Treviso. Secondo le indagini, si sarebbe appropriato indebitamente di 50 mila euro, sottraendoli dai risparmi del congiunto e omettendo il pagamento delle rette della casa di riposo in cui quest’ultimo era ricoverato.
Le indagini hanno preso avvio dalla segnalazione del nuovo amministratore di sostegno, un avvocato trevigiano, che ha riscontrato anomalie nella gestione economica del disabile. In particolare, mancavano i rendiconti delle spese obbligatorie per legge, che devono essere periodicamente trasmessi al giudice tutelare per verifica.
L’inchiesta condotta dai finanzieri del Gruppo Treviso ha permesso di ricostruire le operazioni illecite compiute dall’indagato. L’uomo avrebbe utilizzato il denaro del fratello per ricariche di carte di credito, prelievi in contanti e pagamenti di spese personali, tra cui bollette e polizze assicurative. Di conseguenza, il disabile ha accumulato un debito di 41 mila euro nei confronti della struttura sanitaria.
A seguito delle evidenze raccolte, il tribunale di Treviso ha immediatamente revocato l’incarico all’amministratore, che ricopriva il ruolo dal 2002, in seguito alla morte della madre. Nel frattempo, l’uomo è stato rinviato a giudizio e il processo è attualmente in corso.
L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso, svolta in sinergia con il locale Tribunale e la Procura della Repubblica di Treviso, ha avuto il fine di tutelare gli interessi patrimoniali della persona offesa e di contrastare il comportamento di chi, nominato amministratore di sostegno di una persona affetta da un’infermità, se ne approfitta.