“L’inaugurazione dell’Anno Giudiziario a Venezia? La certificazione che il progetto del Tribunale della Pedemontana non è fattibile”. La pensa così Gaetano Crisafi del Comitato per una Giustizia di qualità a Vicenza che – a nome del raggruppamento – bolla ancora una volta la nuova sede di giustizia come “un progetto inutile, anacronistico e dannoso“.
Ma a cosa fa riferimento? Sabato scorso, i magistrati veneti hanno aderito alla protesta indetta dall’associazione nazionale magistrati contro la riforma della Giustizia del Governo che, occupandosi esclusivamente di separazione delle carriere e del varo di un nuovo organismo di disciplina, è ritenuta inefficace nel risolvere i problemi reali: tempi lunghi per le sentenze dovuti a carenza di personale e magistrati, che in Veneto supera il 30%.
Così – come ampiamente riportato dai media – decine di magistrati veneti si sono presentati all’inaugurazione dell’anno giudiziario con la Costituzione in mano e una coccarda tricolore sulla toga e, in segno di forte protesta, hanno abbandonato la sala della corte d’appello di Venezia non appena ha iniziato il suo intervento il sottosegretario Andrea Ostellari, presente in rappresentanza del Governo Meloni.
Prendendo spunto da queste proteste, prosegue dunque la campagna di avversione in senso contrario alla (ri)nascita di un foro che possa servire cittadini ed imprese del Bassanese e territori limitrofi per il quale – lo ricordiamo – nelle settimane scorse si è registrato un ipotetico passo avanti. Il riferimento è allo scorso 9 gennaio, quando in Senato il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove aveva annunciato la possibilità di apertura del Tribunale della Pedemontana Veneta, con sede a Bassano del Grappa. Annuncio da leggere come volontà del Governo di presentare nei prossimi giorni il testo di uno schema di disegno di legge per la riapertura di alcune sedi giudiziarie soppresse in seguito alla riforma del 2012.
Il Comitato vicentino però approfitta della recente inaugurazione dell’anno giudiziario veneto per ribadire la propria contrarietà al progetto. “Le risorse non ci sono – prosegue Crisafi -. Mancano magistrati, manca personale amministrativo e le strutture già esistenti faticano persino a garantire l’ordinario. Eppure, c’è ancora chi continua a sostenere questo progetto, nascondendosi dietro promesse vuote e slogan privi di sostanza. A questi politici diciamo una cosa sola: fermatevi.
Abbiate il coraggio di ammettere che il progetto del Tribunale della Pedemontana è un errore clamoroso e che le priorità reali sono altre. Ogni euro sprecato in questa direzione è un euro tolto alle vere priorità: assumere personale, rafforzare i tribunali esistenti, rendere il sistema giustizia più rapido ed efficiente. Continuare a sostenere questo progetto significa voltare le spalle ai problemi reali e inseguire un’illusione che non risolve nulla.
Chiunque continui a sostenere il Tribunale della Pedemontana si assume la piena responsabilità politica e morale di un progetto inutile, destinato solo ad aggravare le inefficienze del sistema giustizia. È tempo di mettere da parte le ambizioni politiche e agire per il bene dei cittadini e della giustizia”, conclude il rappresentante del Comitato per una Giustizia di qualità a Vicenza.