“Nella speranza che non cambi nuovamente idea, per una volta concordo con il presidente Zaia: no a nuove trivellazioni nell’area dell’Alto Adriatico”. E’ quanto dichiara, il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale del Veneto, Arturo Lorenzoni che aggiunge: “Mi auguro che all’occorrenza, lo stesso presidente Zaia abbia davvero il coraggio di andare contro il suo Governo.
“Il presidente Zaia è tenuto a portare avanti questa posizione, condivisibile, con coerenza. Nessun ripensamento o passi indietro da parte sua. Lo deve in primo luogo, ai residenti e agli imprenditori che operano nel Delta del Po, in particolare, mi riferisco alla categoria dei pescatori e degli acquacoltori. Come ampiamente illustrato in diversi convegni in veste di docente di Economia dell’energia all’Università di Padova, – commenta Lorenzoni – tale operazione avrebbe certamente dei costi di gran lunga maggiori ai benefici. Nello specifico, permetterebbe un approvvigionamento di gas naturale inferiore al 5% del fabbisogno nazionale e soltanto per dieci anni al massimo.
Le misure di efficienza energetica avviate lo scorso anno, in particolare dopo il conflitto russo-ucraino, hanno ridotto la domanda di gas naturale in Italia del 9,8%: si tratta di interventi di gran lunga più efficaci e meno costosi delle nuove estrazioni. Non solo; gli impegni di decarbonizzazione assunti al 2030 e al 2050, con l’obiettivo della neutralità, impongono una veloce sostituzione del gas naturale.
Altro che trivellazioni, dunque e qui, appunto, entra in gioco Zaia. Si spenda attivamente affinché questa ipotesi resti lettera morta”, conclude Lorenzoni.
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