“Il presidente Zaia mi ha deluso, sulle trivelle doveva dire no senza tentennamenti e proteggere il Veneto. Non servono tavoli tecnici con i ministeri romani per capire quali sono i rischi della subsidenza.
Invito Zaia e i ministri Urso e Pichetto Fratin a fare un giro nel nostro Polesine e guardare coi propri occhi la terra che in 20 anni è sprofondata di oltre tre metri”.
Così la consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, oggi a Palazzo Ferro Fini per la discussione sulla manovra di bilancio.
“Martedì in Aula il Presidente Zaia – aggiunge la consigliera – ha sconfessato la linea fin qui portata avanti dalla Regione, in modo unitario tra le varie forze politiche.
Una posizione che ci ha visti sempre contrari alle trivellazioni in mare, che non rappresentano la soluzione alla crisi energetica e costituiscono un grave rischio ambientale specie per il Polesine. Il Veneto che nel 2016 era tra le Regioni promotrici del referendum contro le trivelle, oggi con Zaia si adegua al nuovo corso del governo Meloni coprendosi con la foglia di fico del tavolo tecnico: un voltafaccia in piena regola”, conclude Baldin.