Una troupe televisiva dell’emittente TVA è stata aggredita ieri mentre svolgeva il suo lavoro a Campo Marzo di Vicenza.
Secondo quanto si apprende dal sito internet di Tva ieri, martedì 31 gennaio 2023, intorno alle 12 e 30 una troupe televisiva era intenta a realizzare riprese di “copertura” per corredare quanto appreso in una conferenza stampa in comune sulla riqualificazione proprio di quell’area cittadina.
“Ma alla vista della telecamera – il racconto dei diretti interessati -, iniziano a venire verso di noi e in un attimo accerchiano Mirko Longhi, il nostro operatore. Lui cerca di non dar loro importanza, cerca di continuare a fare il suo lavoro, in sicurezza, come dovrebbe essere, sempre. Ma loro non mollano, o meglio uno di loro, in visibile stato di alterazione, dopo aver dato un pugno alla telecamera fa il gesto di voler tirare uno schiaffo in testa all’operatore. Ma viene fortunatamente fermato. Altri arrivano lì per impedirci di realizzare immagini alla zona e non a loro, precisiamo. Ma niente, ci seguono e ci insultano. Siamo costretti a chiamare le forze dell’ordine. Pronto l’intervento del Questore Paolo Sartori. In pochi minuti sul posto due pattuglie della Polizia che, ascoltato quando accaduto, hanno identificato il gruppo di sbandati. Due di loro, irregolari, sono stati portati in questura e ora si sta procedendo per la loro espulsione e tre richiedenti asilo”.
Quanto avvenuto ha suscitato reazioni nella politica cittadina, a cominciare da Giacomo Possamai, candidato sindaco della città alle prossime elezioni comunali (Qui tutta o quasi la storia in divenire delle elezioni amministrative Vicenza 2023).
“Non sono cronache da un Paese lontano – dice -, ma le parole di una giornalista di TVA Vicenza, che ieri ha raccontato l’aggressione subita da una troupe dell’emittente nella nostra città. Dove? A Campo Marzo. A pochi metri di distanza dal luogo in cui, pochi giorni fa, Francesco Rucco ha annunciato la sua ricandidatura. È difficile immaginare una maggior distanza tra la realtà e la fantasia di chi ha governato la città in questi anni. È difficile immaginare una smentita più clamorosa delle roboanti parole del sindaco: ‘Campo Marzo è il simbolo della rinascita’.
Saremmo felici se fosse così – prosegue Possamai -. Ma noi la rinascita di Vicenza la leggiamo solo nei proclami di Palazzo Trissino. Non la vediamo nei quartieri che sono sempre meno curati e sempre più abbandonati a loro stessi, nello stato delle strade, nei cantieri senza fine in giro per la città, persino nel Centro storico che oggi appare meno sicuro e più ostaggio di sbandati e tossicodipendenti, per citare la giornalista di TVA. Vicenza non è Caracas, non è tra le città più pericolose al mondo, ma in questi ultimi anni i passi indietro sono stati pesanti: aggressioni, intimidazioni, tensioni le abbiamo viste accadere sempre più.
5 anni fa Rucco ha costruito tutta la sua campagna elettorale mettendo al centro due temi: sicurezza e degrado. Ma le sue ricette sono fallite nel modo più clamoroso possibile. Serve un cambiamento, un cambiamento profondo. Toccherà a noi costruire nuove politiche, che sappiano offrire – anche sul fronte della sicurezza – un approccio innovativo. Unendo presenza sul territorio, tecnologia e gestione quotidiana dei problemi sociali, per cercare di risolvere realmente i problemi. Le chiacchiere e la propaganda stanno a zero”.
Sulla vicenda, anche il commento dei consiglieri comunali Patrizia Barbieri, Andrea Berengo e Alessandra Lolli del Gruppo Misto.
“La nostra solidarietà agli operatori e giornalisti di TVA: è inaccettabile che dei professionisti non possano fare il proprio lavoro in sicurezza. Inaccettabile e ingiustificabile il comportamento violento di taluni soggetti nei confronti della troupe televisiva, che stava svolgendo il proprio lavoro con compostezza e professionalità a garanzia del diritto di informazione dei cittadini”.
Dura presa di posizione anche del vicentino Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto. “Quanto accaduto in via Gorizia – ha detto – è inaccettabile. All’emittente televisiva, ai suoi tecnici e giornalisti, tutta la mia solidarietà.
Nonostante l’impegno profuso dalle forze dell’ordine e dalla Polizia locale proprio nel controllo della zona della stazione ferroviaria – spiega Ciambetti – c’è chi, vivendo fuori dalla legalità, pretende di imporre con minacce e violenza la propria legge. Atti come quelli subiti dalla troupe televisiva vicentina sono segnali inquietanti che comunque condannano senza ombra di dubbio quanti non accettano, anzi contrastano, controlli e limiti logici nel sistema dell’accoglienza dei migranti. È questa cultura che ha permesso la diffusione dell’idea che in Italia tutto sia permesso e che i delinquenti la fanno sempre franca”.