
Peggiora il livello delle truffe ai danni di persone anziane, che vengono raggirate con finte chiamate che mettono di mezzo figli o altri parenti al solo scopo di spaventare e di estorcere denaro: dopo gli smartphone fintamente rotti o smarriti e i presunti incidenti con rischio arresto, adesso si aggiunge la truffa del figlio malato: una chiamata alla madre con voce sofferente e il successivo intervento di un medico che informa della necessità di una terapia costosa quanto urgente.
È quanto accaduto ieri ad una signora di Vicenza, che nel pomeriggio di ieri 12 febbraio, verso le quattro, ha chiamato la Polizia di Stato per denunciare il raggiro di cui è rimasta vittima.
La signora ha raccontato agli Agenti della Volante di aver risposto ad una chiamata sul telefono di casa da parte di un uomo in lacrime che, spacciandosi per il figlio, l’ha chiamata mamma e le ha comunicato di essere ricoverato in ospedale, in quanto improvvisamente colpito da un gravissimo virus che gli aveva causato malessere tale da “sputare sangue”.
Durante la telefonata è poi intervenuta una donna spacciatasi per medico dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza, la quale ha spiegato che il figlio si trovava in condizioni tanto gravi da rischiare il “coma irreversibile”, per cui per tentare di salvarlo si rendeva necessario procedere con una terapia molto costosa. La presunta dottoressa ha dunque suggerito alla donna, che si era molto spaventata, di preparare urgentemente denaro contante oppure oggetti preziosi per un valore complessivo di circa 13.000 euro, necessari all’acquisto della terapia, da consegnare poi ad un “cassiere dell’ospedale” che a breve si sarebbe presentato presso l’abitazione a ritirare i valori.
La signora ha preparato i preziosi, addirittura pesando i monili in oro con una bilancia, e ha poi consegnato contanti e valori nelle mani di un individuo presentatosi sull’uscio dell’abitazione pochi minuti dopo, dicendo di essere un collaboratore della dottoressa. L’uomo, con il quale la vittima del raggiro si era addirittura scusata poiché le era stato richiesto di raggiungere il peso di 400 grammi di gioielli e lei ne aveva raccolti solo 280, si era mostrato affabile, parlando in italiano corretto, e ha preso i valori senza entrare in casa.
Solo qualche minuto dopo aver consegnato ori e soldi, riflettendo con calma e facendo mente locale, la donna ha contattato telefonicamente il figlio, constatandone il buono stato di salute e rendendosi conto in questo modo di essere stata vittima di una truffa. La donna ha dunque chiesto aiuto al 113. Le indagini sono in corso, per cercare di identificare i truffatori.