Sulla possibilità della chiusura del fondo per i correntisti truffati dalle banche si moltiplicano le prese di posizione politiche.
Queste ultime, come reso contro da queste pagine, non mancano neanche nella parte politica attualmente al Governo e che è “genitore” di questa paventata decisione attribuibile al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (leggi qui).
In merito si è espresso in una nota anche Emiliano Fenu, capogruppo del M5S in commissione Finanze alla Camera.
“Non e’ tollerabile che la Legge di Bilancio del Centrodestra, gestita sin qui in maniera a dir poco dilettantesca da Governo e maggioranza, provi fino alla fine a raschiare il fondo del barile tagliando risorse alle categorie più fragili.
È inaccettabile, in tal senso, che in un emendamento dei relatori si preveda la cessazione al 31 dicembre 2022 dell’attività del Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) istituito dal Governo Conte I nel 2019 con una dotazione di 1,5 miliardi di euro per risarcire i risparmiatori truffati dalle banche.
Ricordiamo che questo strumento – aggiunge Fenu – sinora ha permesso di accogliere circa 140mila domande di indennizzo per 1 miliardo di euro. Per questo faremo tutto il possibile per prevedere che l’attività del Fondo in questione prosegua fino ad esaurimento delle risorse. Il ministro Giorgetti, nella sua foga austeritaria, non pensi di utilizzare i 500 milioni residui per chissà quale scopo: sono soldi che devono rimanere a disposizione di chi e’ stato truffato dalle banche, spesso vedendo andare in fumo i risparmi di una vita”.
Fonte: Borsa Italiana