Truffe su internet per Xbox e auto in vendita, due denunciati grazie a signora di Rosà

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Carabinieri di Rosà
Carabinieri di Rosà (foto di archivio)

Il 4 maggio scorso, presso il comando stazione Carabinieri di Rosà, una signora denunciava di aver subito una truffa. Raccontava che qualche giorno prima, dopo aver messo in vendita sul sito “Subito.it” una Xbox per l’importo di 300,00 euro, veniva contattata telefonicamente da una persona che si dichiarava più che interessata all’acquisto e che la invitava a raggiungere immediatamente uno sportello postamat, dove l’avrebbe pagata. La vittima quindi, si dirigeva al più vicino ufficio postale dove, al telefono con il compratore, seguendo le indicazioni di questi, compiva delle operazioni che, come dichiarato in denuncia, la confondevano, perché non le capiva.

Una volta terminato, rincasava. Poco dopo, le giungevano due sms di “allert” ed accertava che eseguendo le indicazioni fornite dalla persona al telefono, non le era stata accreditata la somma di 300,00 euro, bensì le erano stati prelevati dal conto 450,00 euro e solo allora realizzava di essere stata truffata. Inutile i tentativi di parlare con l’acquirente, non rispondeva più alle sue chiamate.

Gli accertamenti svoti dagli inquirenti, permettevano di risalire, senza ombra di dubbio, alla persona che effettivamente aveva intascato i soldi dei versamenti della vittima, tale L.R., italiano 46enne, residente nella provincia di Catania. Ulteriori indagini, permettevano poi di risalire ad un complice, V.A. italiano 36enne. Ma non è tutto. Si scopriva che L.M., aveva denunciato il furto di un’auto di proprietà di una società siciliana e che aveva noleggiato a lungo termine mentre il complice, “specializzato” nel riciclaggio di veicoli rubati, ne inseriva l’annuncio di vendita su un sito internet specializzato nella compravendita di veicoli.

Scavando ancora, gli inquirenti risalivano alla vittima che presso un comando Arma, denunciava di aver acquistato su internet, un’autovettura pagata 6.000,00 euro che, successive verifiche scattate dopo la denuncia, permettevano di appurare che l’autovettura in questione altro non era che quella per la quale ne era stata denunciato il furto. Le operazioni di compravendita, erano state condotte con V.A. I documenti, non furono mai consegnati alla vittima ed il passaggio di proprietà del veicolo rimase da definire.

Pertanto i due venivano deferiti all’A.G. per truffa e simulazione di reato.