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Donald Trump ha un problema con le caratteristiche fisiche e con le presunte origini e 'simpatie' etniche o religiose di Kamala Harris. Tre indizi fanno una prova, evidentemente il tycoon è convinto che la partita per la Casa Bianca possa giocarsi soprattutto sui temi identitari. Nera o indiana? Pro o contro gli Ebrei? E che ne pensano gli elettori del suo aspetto? L'ultima delle domande è quella più difficile da comprendere, ma anche le altre due aprono una serie di dubbi sulle effettive intenzioni di Trump. Un'interpretazione possibile è che voglia ridimensionare il potenziale bacino elettorale della sua sfidante imponendo una selezione per esclusione: o i neri o gli indiani, fuori gli Ebrei, comunque contro di lei tutti quelli che sono preoccupati per il suo aspetto fisico. Cosa vuol dire? Forse che pensa di poter bilanciare la sfida con una donna, molto più giovane di lui, ricorrendo alle armi della contrapposizione razziale. Mettendo insieme le ultime affermazioni di Trump contro Harris, il solco sembra tracciato. "Kamala Harris avrà difficoltà per il suo aspetto", dice, e, a chi quasi istintivamente replica "In che senso?", aggiunge che gli spettatori avrebbero capito. C'è un'allusione costante a un non detto che però gli elettori, nella prospettiva di Trump, comprendono perfettamente. Lo stesso schema in una seconda formula scelta per l'attacco frontale alla rivale Dem. "Kamala Harris è nera o indiana?" chiede, provando a spiegarsi: "è diventata nera" qualche anno fa, "all'improvviso ha cambiato identità", dice a Chicago davanti ai membri della National Association of Black Journalists. E, poi, ''è sempre stata di origine indiana e promuoveva l'eredità indiana. Non sapevo che fosse nera fino a qualche anno fa, quando è diventata nera, e ora vuole essere conosciuta come nera. Quindi non so, è indiana o è nera?". Trump puntualizza di "rispettare entrambe le identità" e poi torna alla formula cara del sospetto: ''qualcuno dovrebbe indagare anche su questo". Il tema reale è il timore che Kamala Harris possa invece essere un punto di riferimento per comunità diverse, un elemento che in un'America multietnica può fare la differenza. E basta Wikipedia a capire perché: nata a Oakland da madre indiana, immigrata da Chennai, e da padre di origine giamaicana, Kamala Harris studia alla Università Howard di Wahington, un'università privata storicamente frequentata da studenti di colore, e all'Hastings College of the Law di San Francisco. Nera o indiana? Forse solo molto americana. (Di Fabio Insenga) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)