Trump Jr in Veneto per una battuta di caccia: legale o violazione? Le posizioni ufficiali

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donald trump jr spara anatre veneto

La presenza di Donald Trump Jr in Veneto per una battuta di caccia ha scatenato polemiche e richieste di chiarimenti. La vicenda, nata ieri da una denuncia del consigliere regionale Andrea Zanoni di Europa Verde, è diventata un caso politico e mediatico.

Secondo Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Caccia del Veneto, non ci sarebbe alcuna irregolarità. L’assessore ha dichiarato alla stampa che “sono state seguite tutte le procedure richieste dalla normativa vigente” e che Trump Jr ha cacciato in conformità alle autorizzazioni necessarie.

Dopo le segnalazioni e le polemiche, il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha chiesto una relazione dettagliata sulla vicenda. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il Ministero vuole fare luce su eventuali irregolarità e verificare il rispetto delle normative ambientali e venatorie. “Non ne so nulla: né quando il fatto è avvenuto, né come. Aspetto un report per saperne di più, per avere tutte le informazioni al riguardo“, ha detto.

La vicenda è nata dalla denuncia del consigliere regionale Andrea Zanoni, da sempre critico nei confronti della caccia. Come riportato anche dalla nostra testata, Zanoni ha sollevato dubbi sulla regolarità della battuta di caccia di Trump Jr, portando il caso all’attenzione delle autorità e dei media.

“Ho proceduto col deposito di una denuncia presso il comando dei Carabinieri Forestali di Mestre Venezia – ha detto – in merito alla questione della battuta di caccia in Veneto di Donald Trump Jr. Due le questioni principali sollevate e sottoposte al vaglio degli inquirenti: la verifica circa il possesso o meno della documentazione utile per poter cacciare, come il tesserino venatorio di caccia, e l’abbattimento di un esemplare protetto di Casarca (Tadorna Ferruginea), un’anatra rarissima in tutta Europa protetta dalla Direttiva Uccelli e dalla legge statale, la L.157/1992, che sanziona penalmente il suo abbattimento o detenzione (art. 30 c.1 lett. B et H). Ricordo che il tesserino può essere rilasciato solo a cittadini residenti in una regione italiana: non si tratta, infatti, di un adempimento puramente formale, perché questo strumento serve a verificare il rispetto dei limiti carniere previsti dal calendario venatorio, tanto che la normativa vigente dispone che ogni singolo cacciatore vi registri tutti gli animali uccisi, suddividendoli per singola specie. Considerata l’immagine del video, che mostra decine di uccelli uccisi e posizionati in fila, mi chiedo se chi li ha abbattuti abbia adempiuto a questa procedura”.

L’indagine ministeriale potrebbe chiarire definitivamente la questione, mettendo fine alle polemiche o facendo emergere eventuali irregolarità. Intanto, il dibattito resta aperto tra chi difende la legittimità della caccia e chi invece chiede maggiore trasparenza su quanto accaduto in Veneto.