La deputata repubblicana del Wyoming Liz Cheney ha concluso l’audizione di martedì del comitato della Camera che indaga sull’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio a Washington con un avvertimento diretto all’ex presidente Donald Trump. Nelle ultime due settimane ci sono stati dei tentativi di provare a chiamare qualcuno che la deputata ha identificato come un testimone che non è ancora apparso nelle audizioni della commissione e di cui chiaramente non è stato svelato il nome.
La persona non ha risposto alla chiamata e ha invece allertato il proprio avvocato, che a sua volta ha informato il comitato. Quest’ultimo ha riferito la chiamata al Dipartimento di Giustizia, suggerendo la possibilità che stesse avvenendo un reato. La notizia è straordinaria perché la chiamata sarebbe arrivata dallo stesso Donald Trump, piuttosto che da un intermediario, e ha fatto seguito alla precedente udienza che risale al 28 giugno, quella in cui è stata ascoltata Cassidy Hutchinson.
Al termine di quell’audizione, Cheney ha affermato che Trump e i suoi alleati stessero minacciando un testimone – che in seguito si è rivelato essere la stessa Hutchinson – e ha condiviso alcuni messaggi che le sono arrivati. In una telefonata, secondo il resoconto fornito all’epoca dalla commissione, al testimone è stato detto che Trump stava prestando attenzione alle udienze e leggendo le trascrizioni e che quella fonte sarebbe rimasta “nelle buone grazie nel mondo Trump se avesse continuato a fare gioco di squadra”.
In un’altra chiamata, secondo la commissione, al testimone è stato detto che Trump “sa che sei leale e farai la cosa giusta quando andrai a deporre”. “Penso che la maggior parte degli americani sappia che tentare di influenzare i testimoni può avere conseguenze molto serie”, ha concluso Cheney in quell’udienza.
Fonte The Vision