
Sfortunatamente il mio ultimo intervento (“Inquietanti presenze e orologio dell’apocalisse a 89 secondi: il “capitale” senza argini tra Trump, suoi cloni ed Europa al passo pre agonico”) è stato profetico.
Quanto sta accadendo tra Stati Uniti ed Europa da qualche settimana riveste i connotati di un vero e proprio tradimento perpetrato ai danni dei liberi popoli Europei da parte della più inquietante di tali presenze e del suo staff.
La fiducia e l’empatia costruita in decenni di rapporti e supporto reciproco tra Europa e Stati Uniti sono stati distrutti nel giro di pochi giorni a danno – in un’ottica di credibilità e interessi di lungo termine – non solo degli Europei ma anche degli stessi Americani.
Il tradimento alla lunga non paga mai.
Ciò è ancor più vero nel nostro caso come dimostrerebbe l’avversione provata adesso dai consumatori verso la Tesla di Elon Musk e le contestazioni a Torino nei confronti della moglie del Vice Presidente americano.
Chi vive a Vicenza cosa prova adesso a vedere i militari americani correre al mattino per le strade cittadine?
Certamente non gli stessi sentimenti che provava prima.
Per quanto sia possibile che interessi convergenti possano magari evitare che si consumi una vera e propria frattura anche in campo militare e della difesa tra Stati Uniti ed Europa, in realtà il rapporto è ormai irrimediabilmente compromesso.
La fiducia è venuta meno ed il tradimento è stato consumato.
La fiducia degli Europei nei confronti degli Stati Uniti costruita dall’intervento americano nella seconda guerra mondiale e dai valorosi americani caduti in guerra sul suolo Europeo è venuta meno.
Ancora peggio è il modo in cui tutto ciò è avvenuto: in diretta TV con uno scontro impari tra il Presidente di una nazione aggredita e debole ed un altro che lo ha bullizzato davanti al mondo dando la sensazione di essere forte con i deboli (gli aggrediti) e debole con i forti (gli aggressori).
Quanto accaduto davanti alle telecamere ed al mondo è stato il peggior spettacolo al quale abbiamo probabilmente mai assistito ed ha leso il comune senso del sentire di molti (se non quasi di tutti) Europei e certamente anche di quegli Americani che adesso sono minoranza politica in quel Paese e che lo vedono via via diventare un’autocrazia.
Nessuna persona di buon senso potrebbe più fidarsi di un simile interlocutore che ha bullizzato quello che agli occhi del mondo era un alleato – che avrebbe dovuto invece sostenere – indebolendolo ancora di più nella futura trattativa di pace.
Chi vorrebbe un alleato così, pronto a tradirti nel momento di maggior bisogno e che dice pubblicamente che sei un debole “non hai le carte” a tutto vantaggio del nemico, dal quale ha infatti ricevuto un plauso ?
La partnership USA Europa è stata distrutta in quel preciso momento.
Nessuno crederà più ad un alleato pronto a tradire.
Questo contesto internazionale è anch’esso inquietante perché le autocrazie e le orligarchie mirano chiaramente ad allargare le loro sfere d’influenza anche con conquiste territoriali mediante l’uso delle armi.
Le dichiarazioni sul desiderio di annettere Canada e la Groenlandia sono il punto più basso di questo approccio autocratico ed illiberale.
Una nuova Europa deve nascere adesso se vuole preservare le condizioni e lo stile di vita dei popoli che ci vivono ed in primis la loro libertà e diritti.
L’Europa deve modificare le proprie regole per fronteggiare efficacemente le minacce provenienti da Est ed inaspettatamente ora anche da Ovest.
Non può più essere solo l’Europa dei proclami privi di seguito, della “autolesionistica” economia verde e delle decisioni prese all’unanimità che consentono a Paesi che probabilmente neanche dovevano farne parte di bloccarne – appena possono – le scelte importanti.
Non può più essere la vecchia Europa comunitaria il modello cui ispirarsi ma quella degli Stati Uniti d’Europa, dotati di un esecutivo unico in grado di esprimere non solo una forza economica ma anche politica e – per necessità di sopravvivenza e di difesa dalle aggressioni che prima o poi ci saranno – militare.
Per questi obiettivi oltre ai principi condivisi servono risorse finanziarie comuni che non possono essere reperite da ogni Stato con nuovo debito, viste le differenze esistenti tra i vari Paesi, ma provenire da un debito condiviso dall’Europa così come comune è l’esigenza della difesa comune.
Solo così il Vecchio Continente potrà contrastare le forze avverse internazionali, tutelare i diritti e la libertà dei suoi cittadini e non solo sopravvivere ma porsi alla guida del Mondo Occidentale e dei valori su cui è fondato che non sono certo la schiavitù, la prepotenza, il tradimento e la menzogna.
Per questo motivo per i popoli Europei la nuova costruzione degli Stati Uniti d’Europa deve divenire una questione di vita o di morte.
Antonino Pellegrino
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