Tuffi pericolosi e video in rete, i sindaci: stop balneazione Agno

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Agno
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Sono alcuni video circolanti in rete e il ricordo ancora vivido della tragedia avvenuta lo scorso anno a Cornedo Vicentino, nella frazione di Cereda, quando un 13enne perse la vita dopo un tuffo, a preoccupare i primi cittadini di Valdagno, Cornedo e Brogliano che in queste ore hanno emanato un’apposita ordinanza per vietare la balneazione lungo tutto il corso del torrente Agno nel tratto che attraversa i tre territori comunali. I primi a sollevare il problema erano stati i carabinieri della Compagnia di Valdagno, ai quali sono stati segnalati alcuni filmati amatoriali in cui si vedono dei giovanissimi tuffatori improvvisati lanciarsi in uno dei punti più pericolosi del torrente, il Ponte Briscola che collega le frazioni valdagnesi di Maglio di Sopra e Novale. Ma è questo solo uno degli episodi che anche nell’estate 2021 si consumano nelle acque dell’Agno.

“La preoccupazione è che questi episodi – spiega in una nota il sindaco di Valdagno, Giancarlo Acerbi – suscitino un fenomeno emulativo che sarebbe difficile controllare. Il corso del torrente si sviluppa per chilometri tra i tre comuni, con anse e salti d’acqua piuttosto pericolosi, tra sassi sommersi e zone in cui possono crearsi vortici che in un attimo possono tirarti sott’acqua. Attivare un servizio di vigilanza lungo tutto lo sviluppo del corso d’acqua sarebbe praticamente impossibile, ma è nostra principale responsabilità assicurare in ogni modo la tutela dell’incolumità dei nostri cittadini.”

“Nella comunità cornedese – è il commento del sindaco di Cornedo Francesco Lanaro – è ancora sentita la tragedia avvenuta nel mese di giugno dello scorso anno, quando a perdere la vita dopo essere scivolato in acqua era stato un nostro giovanissimo cittadino di appena 13 anni. A compiere questi gesti sono per lo più giovani e giovanissimi, che non sono in grado di riconoscere i reali rischi che l’ambiente del torrente presenta e sono spinti il più delle volte dalla voglia di andare a caccia di adrenalina.

“Vivere l’ambiente del torrente non significa per forza mettere a rischio la nostra vita – aggiunge il sindaco di Brogliano, Dario Tovo – capiamo la voglia di refrigerio dopo alcune giornate particolarmente calde, ma deve essere chiaro che l’Agno presenta numerose insidie e un comportamento assolutamente imprevedibile che lo rendono pericoloso, soprattutto per chi vuole farsi un bagno o tuffarsi da qualche sasso o briglia. Auspico che tutti i cittadini di valle potranno comprendere questo nostro documento evitando di correre rischi inutili.”

Le ordinanze emanate dai comuni richiamano le disposizioni del D.Lgs. 30/05/2008, n.116 in materia di “Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della Direttiva 76/160/CEE”.