Il carcinoma squamo cellulare (CSCC) è uno dei tumori cutanei o della pelle più comuni e rappresenta da solo il 20/25% di tutti quelli cutanei, secondo per diffusione solo al melanoma. È caratterizzato da una crescita anomala e accelerata delle cellule squamose, che se individuata precocemente, nella maggior parte dei casi è curabile – scrive nella nota che pubblichiamo Motore Sanità -.
Il tumore cutaneo può localizzarsi ovunque sul corpo ma si trova più spesso sulle aree esposte alle radiazioni ultraviolette, che rappresentano uno dei principali fattori di rischio, unitamente all’età superiore a 50 anni e a un sistema immunitario indebolito. Con l’obiettivo di discutere degli strumenti più adatti ad una diagnosi precoce e delle attuali prospettive di cura, Motore Sanità ha organizzato l’Evento ‘Presa in carico del paziente affetto da tumore cutaneo’, realizzato grazie al contributo incondizionato di SANOFI.
“Il carcinoma della cute a cellule squamose rappresenta il secondo tumore della pelle per incidenza con circa 20000 nuovi casi l’anno. È più frequente nel sesso maschile e la sua localizzazione correla con le aree di massima irradiazione solare come il labbro inferiore, la porzione superiore del padiglione auricolare, il dorso del naso, la fronte, le regioni zigomatiche, il dorso delle mani ed il cuoio capelluto nelle persone calve. In circa il 95% dei casi grazie soprattutto alla chirurgia ed in misura minore la radioterapia si ottiene una guarigione definitiva mentre i restanti casi determinano una malattia avanzata a livello locale e/o sistemico coinvolgendo pertanto organi vitali. I principali fattori di rischio sono rappresentati da una eccessiva esposizione solare in particolare di tipo occupazionale (per esempio pescatori ed agricoltori), l’età avanzata (soprattutto dopo i 70 anni di età), la cute chiara, l’immunosoppressione come per esempio si verifica nei soggetti trapiantati d’organo. Il decorso della malattia avanzata, quella cioè non più controllabile con la chirurgia oppure con la radioterapia, non è generalmente modificabile con gli attuali approcci terapeutici. Recentemente però l’immunoterapia ha mostrato una particolare efficacia in queste forme, con una elevata tollerabilità che la rende idonea ai pazienti anziani che sono quelli principalmente colpiti da questa neoplasia”, ha dichiarato Mauro Alaibac, Direttore Clinica Dermatologica AOU Padova
“I tumori cutanei, in particolare il Carcinoma Cutaneo a Cellule Squamose (CsCC), colpiscono in maggior parte le zone foto-esposte, la zona del volto, del collo, del capo, delle braccia. La malattia localmente ha un effetto molto aggressivo e come per gli altri tumori della pelle si associa alla comparsa di metastasi. Oggi quindi capire, aiutare a capire e a non temere, per curare in anticipo è fondamentale. L’avanzamento della ricerca, le nuove cure, le linee guida, stanno dando grandi risultati e molta speranza, e oggi siamo qui a lavorare assieme, medici, oncologi e Associazione AIMaMe con l’obiettivo che la conoscenza e la consapevolezza per il malato siano il punto di partenza per un percorso di terapia e di guarigione. Il nostro compito è ascoltare la voce del paziente, spesso anziano e colpito dove la sua pelle è stata bruciata dal sole, per non arrivare tardi ad una diagnosi. Un grido di aiuto arriva anche dai giovani, i giovani immunodepressi, in cura da HIV o per altre patologie che favoriscono l’immunodepressione. Prima si riconosce la patologia prima si arriva alla diagnosi e alla cura, perché oggi si può guarire e migliorare la situazione provocata dal CsCC, per avere una buona qualità della vita e una lunga sopravvivenza”, ha spiegato Giovanna Niero, Presidente AIMaMe (Associazione Italiana dei Malati di Melanoma e NMSC)