Sono stati resi noti oggi i dati sul Turismo in Veneto nei primi nove mesi dell’anno in occasione del seminario “Smart Tourism Destination” Co-Creating, organizzato dalla Regione del Veneto insieme a Unioncamere del Veneto, Veneto Innovazione e ENAIP Veneto a Padova. I numeri sono stati elaborati dall’Ufficio Statistica della Regione del Veneto su dati provvisori ISTAT.
Dati che indicano che nel complesso, nel periodo gennaio-settembre 2023, i turisti che hanno soggiornato in Veneto sono in crescita rispetto allo stesso periodo pre-covid con circa 17,4 milioni di arrivi (+3,6%), e 63,9 milioni di presenze (+0,4%). In generale, gli arrivi turistici complessivi nel periodo indicato risultano in crescita rispetto al 2019 in quasi tutte le destinazioni, con le città d’arte che pur non avendo ancora tutte raggiunto le cifre pre-pandemiche, registrano una veloce ripresa rispetto al 2022.
Con riferimento invece alle presenze, alcune destinazioni registrano livelli ancora inferiori rispetto alla situazione pre-pandemica, ad eccezione di Dolomiti, Garda, Chioggia, Cavallino-Treporti e Caorle che vedono cifre in aumento.
Anche gli stranieri, nel 2023, sono più numerosi dello stesso periodo pre-covid tanto negli arrivi (+3,1%) che nei pernottamenti (+2,9%). Tali dati sottolineano quindi una permanenza media maggiore, una tendenza opposta ai turisti italiani.
La forte attrattività esercitata sui clienti più affezionati è sottolineata dal +11,1% delle presenze tedesche, sempre rispetto al periodo pre-pandemia, +6,7% di quelle austriache, +4,6% di quelle olandesi, e si evidenzia anche un importante ritorno degli americani (+14,2% sempre rispetto al 2019). Nonostante i recenti incrementi, mancano ancora all’appello diversi turisti inglesi, oltre ad asiatici e russi per i noti eventi internazionali.
“Dato molto incoraggiante – ha detto l’assessore al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner che oggi ha illustrato i dati – è la conferma che i turisti stranieri amano il Veneto, rappresentano il 66% di coloro che visitano la nostra regione. Va detto che comunque, nei primi nove mesi del 2023, registriamo un aumento del numero di italiani rispetto al 2022 e rispetto al 2019 (+4,6%), ma non ancora nelle presenze (-5,1%), e ciò è dovuto alla scelta di soggiorni generalmente più brevi, probabilmente dettata da una minore capacità di spesa.
È interessante il dato di crescita degli stranieri in area UNESCO del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – conclude Caner -. Le strutture ricettive della zona hanno ospitato da gennaio a settembre più turisti dello stesso periodo pre-pandemico (+16,5%), registrando anche un maggior numero di pernottamenti (+8,5%), ciò grazie al ritorno degli italiani, ma anche all’attrazione crescente di clienti stranieri”.
Soddisfatto anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: “Il 2019 era l’anno di riferimento per il turismo: se guardiamo ai primi mesi di quest’anno però bisogna aggiornare il podio. L’anno dei record si annuncia, per il Veneto, proprio il 2023″, ha detto.
“Ci auguriamo che questo sia di buon auspicio per la stagione invernale, che sta iniziando all’insegna tanto della neve quanto del bel tempo. Possiamo aspettarci che, anche a consuntivo, il 2023 diventi il nuovo benchmark del turismo in Veneto”, ha concluso Zaia.