Nel 2021 in Veneto +34,7% degli arrivi e +29,7% delle presenze, ritornano anche i turisti stranieri

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turismo veneto cresce nonostante il Covid
turismo veneto cresce nonostante il Covid

“Il 2021 si chiude con +50,8% degli arrivi e +55,8% delle presenze rispetto all’anno precedente”. È il dato incoraggiante divulgato dall’Ufficio Statistiche della regione Veneto. Anche se il confronto con il 2019, anno eccezionale dal punto di vista dei flussi turistici, non è ancora favorevole (-41,3% arrivi e -28,9% presenze) i segni di ripresa del turismo sono evidenti. Tra questi, settembre registra perfino più presenze del medesimo mese pre-covid (+0,3%).

In particolare, precisa la statistica, i turisti italiani sfruttano appieno le occasioni proposte dal territorio veneto (nell’ultimo anno arrivi +34,7%, presenze +29,7%), mentre il passaggio alla zona bianca di giugno e la ripresa dei principali voli internazionali di luglio hanno rappresentato un ritorno degli stranieri, che complessivamente nel 2021 risultano in forte aumento rispetto all’anno precedente (arrivi +72,1%, presenze +85,4%). Per quanto riguarda le strutture alberghiere il 2021, in relazione al 2019, registra la perdita di altri 12 milioni di presenze per il comparto alberghiero (-38,3%) e di altri 8 per il complementare (-20,9%). Si evidenzia, comunque, la ripresa in atto: nel 2021 rispetto al 2020 per il comparto alberghiero +57,4% delle presenze, per l’extralberghiero +54,8%.

Prendendo in esame in particolare la spesa sostenuta dai turisti stranieri in Veneto (alloggio, ristorazione, acquisti, trasporto nel Paese etc.) nel 2021 è pari a 3,2 miliardi di euro e, nonostante rappresenti solo la metà della cifra raggiunta nel record storico del 2019, appare evidente la ripresa rispetto al 2020 (+40,2%). Questo dato in particolare è fondamentale in Veneto, dove nel periodo pre-covid i clienti delle strutture ricettive erano prevalentemente stranieri (65,3%), in particolare tedeschi. Le destinazioni che hanno visto un rapido ritorno degli stranieri sono quelle balneari e lacuali. Per quanto riguarda invece le città d’arte i turisti sono per il secondo anno prevalentemente italiani per la mancanza di americani (-77,8% di presenze rispetto al 2019) e cinesi (-95,6% presenze).

Gli italiani hanno inoltre contribuito alla crescita dei flussi: con le limitazioni agli spostamenti e la ritrosia degli individui nell’affrontare viaggi a lunga percorrenza, il turismo domestico si è rivelato di fondamentale importanza, soprattutto quello intraregionale. I veneti hanno infatti trascorso nel 2021 più di 8 milioni di notti in località della propria regione, in aumento se confrontate con il 2020 (+19,1%), ed anche rispetto alla situazione pre-covid (+11,2%) tanto che, entro i confini nazionali, il Veneto è la regione maggiormente scelta dagli italiani dopo l’Emilia Romagna. Il turismo di prossimità ha dato i suoi frutti: sempre rispetto alla situazione pre-pandemia +15,7% dei veneti e +7% dei lombardi.

Interessante è anche il tasso di “turisticità” che rappresenta il numero di turisti che nel 2021 ha dormito mediamente a notte in strutture ricettive site nel comune, rispetto a 100 dei suoi residenti. Nel complesso, le località del Lago di Garda assumono i più rilevanti valori del tasso. Naturalmente sono soprattutto i comuni costieri a registrare picchi estivi particolarmente elevati di incidenza turistica: nel mese di agosto il numero di turisti ogni giorno supera quello degli abitanti addirittura del 46%.

Al di fuori delle mete storicamente conosciute e più frequentate, la nomina di patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, avvenuta nel 2019, costituisce un nuovo pregio, per l’immagine percepita in Italia e all’estero della destinazione Veneto. Infine, nell’ottica di creare una crescita sostenibile e di qualità del turismo, puntando a bilanciare i flussi turistici in modo sostenibile e favorendo la nascita di nuove esperienze culturali, nel PNRR sono stati previsti, tra le molte iniziative, investimenti per l’attrattività dei borghi. In fase preliminare, ogni regione italiana ha individuato un borgo per il quale far progettare non solo il recupero del patrimonio storico artistico, ma anche una vocazione specifica: per il Veneto è Recoaro Terme.