La crescita del turismo a Vicenza e provincia nel 2024 è trainata dai visitatori stranieri, con un aumento del 9,3% degli arrivi e del 7,1% delle presenze rispetto al 2023. Lo rivelano i dati ufficiali del sistema statistico della Regione Veneto, analizzati da Confcommercio Vicenza.
Nel complesso, la provincia ha registrato un incremento del 3,5% degli arrivi totali, passando da 853.336 a 883.125, e un aumento del 2,6% dei pernottamenti, che sono saliti a 2.322.923. Tuttavia, mentre il turismo interno a Vicenza e provincia si è mantenuto stabile (+0,2% di arrivi e +0,4% di presenze), la vera crescita è arrivata dall’estero, con un aumento di 28.649 visitatori stranieri e 52.248 pernottamenti in più rispetto al 2023.
Il trend a Vicenza città
Nel capoluogo, la crescita è stata leggermente inferiore rispetto al resto della provincia. Gli arrivi sono aumentati del 2,4%, passando da 249.854 a 255.865, mentre le presenze sono cresciute del 2,7% (570.471 pernottamenti rispetto ai 555.295 del 2023). Anche qui, il contributo maggiore è arrivato dai turisti stranieri (+5,7% di arrivi e +4,7% di presenze), mentre il turismo italiano ha subito un lieve calo (-0,3% di arrivi e +0,7% di presenze).
Il commento di Confcommercio Vicenza
“I dati sono positivi e danno fiducia per il futuro, anche se Vicenza deve ancora recuperare i livelli pre-Covid”, commenta Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza. Rispetto al 2019, infatti, la città ha registrato un -8,6% di arrivi e -11,2% di presenze, mentre la provincia nel suo complesso ha segnato un +3,5% di arrivi e +5,5% di presenze.
“Abbiamo ancora ampi margini di miglioramento, ma siamo nella direzione giusta“, prosegue Piccolo. “L’ipotesi di una grande mostra in Basilica Palladiana nel 2026 e la creazione della Consulta Turismo del Territorio in Camera di Commercio rappresentano passi avanti fondamentali per una promozione turistica sinergica e mirata ai diversi target di visitatori”.
Rafforzare il settore alberghiero
Un elemento chiave per lo sviluppo del turismo vicentino sarà il rafforzamento dell’offerta alberghiera, che attualmente raccoglie il 60% dei pernottamenti. I dati 2024 mostrano una stabilità degli hotel (+0,2% di presenze), mentre gli alloggi privati hanno registrato una crescita del +11%.
“Tutte le soluzioni ricettive sono importanti, ma il turismo alberghiero genera un impatto economico e occupazionale maggiore”, sottolinea Piccolo. “Dobbiamo puntare su una crescita di qualità, evitando fenomeni che in altre località hanno portato solo disagi alla popolazione e al territorio”.
