“Rivolgerci indietro per guardare al futuro”. Le parole di Daniela Nicolò, fondatrice di Motus con Enrico Casagrande, spiegano bene il mito e la poesia che riportano al Teatro Astra di Vicenza la tragedia classica in chiave contemporanea venerdì 11 novembre alle 21.
Tutto brucia dice Cassandra nella versione de Le Troiane di Jean-Paul Sartre, nella sua premonizione dell’incendio di Troia. Una delle figure femminili più scomode della letteratura tragica, Cassandra, ispira il nuovo percorso di ricerca della compagnia affermata a livello internazionale nel panorama del teatro contemporaneo.
In scena, dunque, la mitologia si intreccia con il presente: il destino della profetessa condannata a non essere mai creduta si rispecchia nella predizione della scienza nel nuovo spettacolo con Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello), ideato e diretto da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande. Nella serata di apertura di Terrestri, la rassegna serale curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto e la collaborazione tecnica di Nardi Out Door, realizzata grazie al contributo di Camera di Commercio Vicenza, il palco vicentino ospita l’unico appuntamento del tour dello spettacolo per la stagione 2022-2023.
Dopo la performance monografica nell’ambito del Festival delle colline torinesi, appena concluso, l’atteso ritorno in città porta sul palco il tema del lutto, che appare come una questione politica: “Porto il lutto per i figli morti in guerra/ Per le donne fatte schiave/ Per la libertà perduta/ Oh amate creature, tornate, venite, venite a prenderci”. Il lamento si propaga attraverso quel Mediterraneo nero che – allora come oggi – è scena di conquiste dell’Europa coloniale, di migrazioni e diaspore. “Tra le rovine di uno spazio vuoto e stravolto – spiegano le note di regia – coperto da cenere e cadaveri di mostri marini, dove tutto è già accaduto, emerge la questione della vulnerabilità radicale. Il corpo rotto di Ecuba, la parola profetica di Cassandra, che vede oltre la fine, il grido spettrale di Polissena, l’invocazione ai morti di Andromaca, le violenze subite da Elena e infine il corpo più fragile e inerme, quello del bambino, Astianatte – danno voce ai soggetti più esposti e vulnerabili. E agli spettri che le/ci assediano”.
Con l’avvio di Terrestri 2022-2023 torna AstraClub, il laboratorio di approfondimento alla visione, che vede coinvolti gli spettatori, gli artisti ospiti della stagione e alcuni esperti nell’approfondire linguaggi e significati della scena in un gruppo dedicato al confronto libero e informale. Tutto brucia. Music from the Motus show sarà il primo appuntamento di AstraClub: giovedì 10 novembre alle 18, al Polo B55.
I-Chen Zuffellato dialogherà con R.Y.F. (Francesca Morello), la compositrice della colonna sonora (punk, blues, alternativa) dello spettacolo di Motus, in un accompagnamento all’ascolto dei brani che sentiremo dal vivo venerdì 11 novembre sul palcoscenico dell’Astra.
Il secondo appuntamento di AstraClub ha come protagonisti le due giovani rivelazioni di Terrestri 22/23. Nicolò Sordo – autore di Ok boomer. Anch’io sono uno stronzo – incontra Matilde Vigna, in un dialogo su Una riga nera al piano di sopra. Monologo per alluvioni al contrario. Lo scambio tra i due artisti proseguirà venerdì 20 gennaio, prima di Ok boomer. Gli incontri successivi nell’ambito di AstraClub avverranno nei giorni di spettacolo, alle ore 18. La partecipazione è gratuita e su prenotazione, riservata agli spettatori in possesso di un abbonamento o biglietto a Terrestri.. Prenotazioni scrivendo a info@teatrostra.it.
Motus
Nel 1991 nasce Motus, compagnia nomade e indipendente, in costante movimento tra Paesi, momenti storici e discipline. I fondatori Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, animati dalla necessità di confrontarsi con temi, conflitti e ferite dell’attualità, fondono scenicamente arte e impegno civile attraversando immaginari che hanno riattivato le visioni di alcuni tra i più scomodi “poeti” della contemporaneità. Il gruppo, esploso negli anni Novanta con spettacoli di grande impatto emotivo e fisico, ha saputo e sa prevedere e raccontare alcune tra le più aspre contraddizioni del presente, ha attraversato e creato tendenze sceniche ipercontemporanee, interpretando autori come Beckett, DeLillo, Genet, Fassbinder, Rilke o l’amato Pasolini, per approdare a una Tempesta shakesperiana, interpolata da Aimé Césaire, capace di evocare la tragedia che può essere la migrazione e di creare instant community in tutto il mondo. I temi del confine – fisico, geografico, mentale – e della libertà di attraversarlo, rimangono centrali anche nei lavori più recenti, come l’acclamato MDLSX o la co-produzione italo-newyorkese Panorama. Dopo la radicale rilettura di Antigone alla luce della crisi greca, continua lo scavo fra le più scomode figure femminili del tragico con Tutto Brucia, che pone la questione fortemente politica di quali siano i corpi degni di lutto.
I biglietti sono in vendita al costo di 15 euro per l’intero, 13 euro per il ridotto, 10 euro per i gruppi con minimo dieci persone e 7 euro per gli studenti delle scuole superiori e possessori di University card.
Informazioni per il pubblico:
Ufficio Teatro Astra – Contra’ Barche 55 (Vicenza) – telefono 0444 323725 – info@teatroastra.it – www.teatroastra.it.
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Fonte: Tutto Brucia apre Terrestri, l’atteso ritorno di un grande classico del contemporaneo , Comune di Vicenza