Due soggetti individuati dalla Polizia Provinciale nella provincia di Vicenza. Così come riportato dalla stessa Provincia sarebbero stati ritrovati, oltre alla rete per l’uccellagione, anche duecento volatili appartenenti a specie di fauna protetta e particolarmente protetta.
Il CABS, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio, sottolinea – con questa nota – come questa sia la terza operazione che, in meno di un mese, coinvolge la provincia di Vicenza. Il 19 novembre, infatti, i Carabinieri informavano dell’esito dell’ operazione “Lord of the Rings” relativa al traffico di avifauna selvatica. Ad essere coinvolte erano diverse località italiane e tra queste ben tre province venete, tra cui quella di Vicenza. Inoltre, pochi giorni prima, i Carabinieri Forestali avevano diffuso l’esito di due interventi, sempre nella provincia di Vicenza, che avevano portato all’individuazione di due soggetti di diverse località. In totale, tra i vari materiali sequestrati, vi erano anche 35 reti per uccellagione.
“Quanto avvenuto in questi giorni – afferma il CABS – conferma quanto il Veneto sia importante nella lotta al bracconaggio. Già nel recente passato si è avuta notizia, in altre operazioni di polizia, di traffici di avifauna protetta. Per tale motivo invitiamo gli organi di polizia a continuare ad indagare”.
Il CABS ha più volte chiesto al legislatore l’inasprimento delle sanzioni per chi viola la legge sulla protezione della fauna selvatica omeoterma e il prelievo venatorio. “Non è possibile – hanno commentato i protezionisti – che tutti i reati in essa previsti siano di natura contravvenzionale. Occorrono invece, così come già avviene per gli animali di cosiddetta affezione, i più potenti reati delitti”.