Ucraina, “attacco Russia in estate e poi risposta di Kiev”: l’analisi

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La Russia avanza e continuerà a compiere “significativi progressi tattici” nella guerra contro l’Ucraina. Kiev, che attende l’arrivo delle armi garantite dagli Usa, potrà pensare a “limitate operazioni di controffensiva alla fine del 2024 o all’inizio del 2025”.

È l’Institute for the study of war a delineare lo scenario a breve e medio termine per la guerra tra Ucraina e Russia. Il think tank statunitense analizza i possibili sviluppi del conflitto sulla base della quotidiana attività di monitoraggio delle operazioni. Gli Stati Uniti hanno appena formalizzato l’invio di due diversi pacchetti di armi per Kiev. Oltre alla fornitura da 61 miliardi di dollari, appena approvata dal Congresso, ce n’è anche una da 6 miliardi che comprende in particolare sistemi Patriot.

Gli aiuti di Washington, però, difficilmente modificheranno in tempi brevi gli equilibri sul campo.  Da mesi, la Russia preme in maniera costante e costringe l’Ucraina a difendersi lungo il fronte orientale, dove la differenza in termini di mezzi e uomini si è fatta sentire in maniera rilevante. Il generale Oleksandr Syrsky, comandante delle forze armate ucraine, nelle ultime ore descrive un quadro allarmante per Kiev: “Siamo in difficoltà”, dice in sostanza. Analisti e esperti non escludono una nuova massiccia offensiva russa tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate, con riflettori puntati in particolare sulla regione di Kharkhiv, che Vladimir Putin ha ripetutamente indicato come eventuale ‘zona cuscinetto’ per garantire maggiore sicurezza ai territori che la Russia controlla.

“Le forze russe probabilmente otterranno significativi vantaggi tattici nelle prossime settimane mentre l’Ucraina attende l’arrivo al fronte dell’assistenza di sicurezza degli Stati Uniti, ma è improbabile che possano sopraffare le difese ucraine”, afferma l’Isw. “L’arrivo degli aiuti statunitensi al fronte nelle prossime settimane consentirà alle forze ucraine di far fronte alle attuali carenze e di contrastare le operazioni offensive russe in corso. Le forze di Mosca, intanto, sembrano intensificare gli sforzi per destabilizzare le difese ucraine e guadagnare terreno prima dell’arrivo” delle armi Usa. Secondo l’Isw, “le forze russe hanno l’opportunità di ottenere vantaggi tattici significativi nell’area di Avdiivka e di perseguire un obiettivo significativo con la presa di Chasiv Yar”, importante snodo logistico nell’est. “E’ improbabile, però, che questi sforzi si trasformino in una penetrazione operativamente significativa nel breve termine” e appare fuori discussione “il crollo della linea difensiva ucraina nell’oblast di Donetsk”.

L’Istituto ritiene che le truppe di Kiev “ben equipaggiate saranno probabilmente in grado di impedire avanzamenti russi significativi” durante l’estate, secondo un copione già visto in passato. “E’ improbabile – osserva il think tank- che le forze russe condurranno quest’estate un’operazione offensiva significativamente più ampia e più intensa della percedente”. Anche la Russia, d’altra parte, deve fare i conti con carenze e lacune: “La preparazione dell’esercito non è migliorata dal 2022. L’esercito si trova ad affrontare limitazioni sulla quantità di attrezzature moderne ed efficaci che può e sarà in grado di schierare in Ucraina. E l’efficacia complessiva delle formazioni e delle unità continua a diminuire”.

Mosca, però, può contare su “vantaggi quantitativi” per quanto riguarda mezzi e uomini: “L’esercito russo sta accettando perdite che le forze ucraine non potrebbero sostenere”. Ci sono elementi per prevedere, a grandi linee, dove attaccherà la Russia. “Sembra che il comando militare russo stia imparando dagli errori di pianificazione commessi in passato e probabilmente condurrà un’operazione offensiva estiva per sopraffare le forze ucraine su una linea del fronte più ampia nell’Ucraina orientale”, osserva l’Isw. La strategia delle ultime settimane è caratterizzata dall'”uso massiccio di bombe plananti”, con l’attuazione di attacchi aerei “più sicuri da posizioni più lontane”.

E’ evidente il peso determinante delle nuove armi che l’Ucraina ha già iniziato a ricevere dagli Stati Uniti. Dall’inizio di aprile, Kiev ha a disposizione i missili Atamcs che possono colpire obiettivi fino a 300 km. Questo consente alle forze ucraine di incidere sulla logistica russa e sui piani di Mosca, che quasi quotidianamente colpisce città e infrastrutture con missili e droni. Con l’arrivo in particolare dei Patriot, Kiev potrà aumentare la qualità della propria difesa aerea. Inoltre, si faranno sentire gli effetti della legge firmata recentemente dal presidente Volodymyr Zelensky, che mira ad aumentare il numero dei soldati a disposizione delle forze armate.

Con l’arruolamento di migliaia di uomini, in particolare nella fascia 25-26 anni, verranno puntellati i reparti al fronte. Ci sono gli elementi, quindi, per ipotizzare anche un approccio più aggressivo dell’Ucraina nei prossimi mesi. Non una ‘controffensiva generale’, come quella che non ha prodotto risultati sperati nel 2023, ma una serie di operazioni articolate. “È molto probabile che l’Ucraina stabilizzi la linea del fronte nei prossimi mesi e possa essere in grado di avviare limitate operazioni di controffensiva alla fine del 2024 o all’inizio del 2025”, dice l’Isw.

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