In occasione del primo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina il Comune di Vicenza e il Centro Servizi Volontariato hanno presentato in una conferenza stampa, che si è tenuta in Sala Stucchi di Palazzo Trissino-Baston, i risultati della intensa attività di assistenza svolta sia in città e provincia che nelle zone assediate nei primi dodici mesi.
Erano presenti all’incontro, per il Comune, il sindaco Francesco Rucco e l’assessore ai Servizi sociali Marco Zocca, e, per il CSV, il presidente Mario Palano e la direttrice Maria Rita Dal Molin. Collegato in video conferenza ha partecipato Serhiy Sukhomlin, sindaco della città ucraina Zytomyr, con cui Vicenza è stata in contatto dall’inizio del conflitto accogliendone molti profughi e inviando aiuti.
In sala anche molti rappresentanti delle associazioni di volontariato che hanno collaborato al programma di assistenza ed alcune profughe che risiedono nel vicentino.
Sono state 43 le amministrazioni comunali operative, in prima fila quella di Vicenza, 42 le organizzazioni di volontariato e centinaia i volontari.
In questi dodici mesi l’impegno non si è mai fermato: molte famiglie ancora ospitano gli esuli, periodicamente partono TIR con abiti, cibo e medicinali che arrivano fino alle zone assediate. Il CSV di Vicenza ha organizzato sette viaggi e nove pullman, il primo dei quali è partito il 9 marzo del 2022. OTB Foundation, la fondazione di Renzo Rosso, ha contribuito alle spese di viaggio e all’acquisto di materiale sanitario e medicinali. Il CSV, capofila della rete, è entrato a far parte anche dell’Unità di crisi della Prefettura.
Grazie alla generosità delle famiglie vicentine e delle associazioni coinvolte, sono state accolte 127 nuclei familiari e 440 cittadini ucraini, di cui 216 adulti, donne e anziani e 224 minori. 10 rifugiati sono rientrati subito in Ucraina , 45 si sono ricongiunti ai familiari fuori provincia o in altre regioni, 21 vivono in due case famiglie ucraine a Villa Savardo, a Breganze.
Altri 104 profughi sono stati accolti dalle associazioni, in particolare 13 orfani, accompagnati dagli operatori di un orfanotrofio di Leopoli, che sono stati trasferiti a Padova e ospitati dalla associazione L’isola che non c’è.
Sono state 260 le persone seguite direttamente dalla rete riunita dal CSV di Vicenza grazie alla solidarietà di circa cento famiglie. Ad oggi solo 25 rifugiati sono ancora ospitati da famiglie vicentine, altri 52 sono nei Centri di accoglienza straordinaria e i rimanenti sono rimpatriati.
Tutti i viaggi sono stati programmati con attenzione sia verso i cittadini ucraini che verso le famiglie e le strutture italiane che li accolgono. Arrivati a Vicenza, gli ospiti, sono stati ricoverati all’hub di Isola della Scala e in quello di Asiago. Le neo mamme e le ragazze in attesa di partorire sono state seguite dal Centro aiuto alla vita.
La manifestazione di interesse per l’accoglienza diffusa, promossa dalla Protezione Civile, ha permesso al Centro Servizi Volontariato di Vicenza di accogliere altre 47 persone, 17 minori e 30 adulti.
Moltissime, infine, le iniziative di raccolta fondi per aiutare sia i rifugiati che le famiglie ospitanti: il progetto Donor Hero della scuola secondaria di primo grado Giuriolo di Vicenza, che ha raccolto il materiale scolastico; la Pasqua condivisa; i pasti sospesi dal ristorante Passamilsale; le raccolte fondi dell’associazione San Francesco di Donatori di sangue Cav. Il CSV ha anche realizzato importanti eventi al Teatro Comunale e al Teatro Olimpico per sensibilizzare la città e per raccogliere fondi per i buoni pasto, aprendo anche una campagna di crowdfunding.