Le conclusioni del Consiglio Europeo svoltosi anche sul tema Ucraina mandano “un messaggio al Cremlino: siamo determinati. La rapidità con cui abbiamo preso decisioni estremamente importanti sul piano geopolitico segnalano la nostra determinazione. Non siamo intimiditi: siamo robusti e continueremo a fare quello che è necessario per difendere la pace, la prosperità e la sicurezza”, ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel al termine del summit.
Una stretta ulteriore arriva dall’Europa nei confronti della Russia. “Abbiamo preparato una proposta per aumentare i dazi sulle importazioni dalla Russia e dalla Bielorussia” di alcuni prodotti agricoli. “Ci sono diverse buone ragioni per fare questa proposta: impedirà ai cereali russi di destabilizzare il mercato Ue; impedirà alla Russia di usare i ricavi derivanti dall’esportazione di queste merci nell’Ue e assicurerà che le esportazioni illegali russe di grano ucraino rubato non entrino nel mercato dell’Ue”, ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. La proposta riguarda in particolare “i cereali, i semi oleosi e i prodotti derivati” importati nell’Ue provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia, ha specificato von der Leyen.
Nel testo delle conclusioni sulla guerra in Ucraina adottato dal Consiglio europeo, i leader invitano il Consiglio a “portare avanti il lavoro sulle proposte recenti dell’Alto Rappresentante e della Commissione” sull’uso dei profitti derivanti dal congelamento degli asset della Banca Centrale Russa. È menzionata, come nelle bozze, la “possibilità” di utilizzarli per finanziare il “sostegno militare” a Kiev. All’interno del Consiglio Europeo c’è “forte sostegno per usare” i ricavi generati dal congelamento dei beni della Banca Centrale Russa “a scopi militari per l’Ucraina”, ha spiegato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, confermando indirettamente che sulla destinazione delle somme generate dal permanere dei beni congelati nei conti delle società di clearing non c’è ancora l’unanimità. “Ho detto ai leader che, se siamo rapidi nel concludere la proposta, potremmo erogare il primo pagamento già il primo luglio. Dipende da noi: se saremo veloci, ci sarà un’azione concreta in estate”.
Il Consiglio europeo si è occupato anche della guerra tra Israele e Hamas. La Striscia di Gaza “è sull’orlo della carestia e di una situazione umanitaria catastrofica. Un accesso pieno, rapido e sicuro di aiuti umanitari attraverso tutte le rotte è essenziale. Cinquecento camion, o l’equivalente quantitativo di aiuti al giorno, deve entrare a Gaza via terra, via mare e per via aerea”, ha affermato von der Leyen, facendo riferimento alle conclusioni del Consiglio Europeo. Israele “ha il diritto di fare tutto il possibile perché il 7 ottobre non si ripeta mai più, ma nell’ambito dei confini del diritto umanitario internazionale, ma ha anche il dovere di fare tutto il possibile per proteggere le vite dei civili”.
Il Consiglio Europeo ha adottato le conclusioni sul Medio Oriente, in cui chiede una “pausa umanitaria immediata che porti ad un cessate il fuoco sostenibile, il rilascio di tutti gli ostaggi e la fornitura di assistenza umanitaria” alla popolazione della Striscia di Gaza. I leader esortano Israele a “non lanciare un’operazione di terra a Rafah”, che “peggiorerebbe la già catastrofica situazione umanitaria e impedirebbe la fornitura di servizi di base e assistenza umanitaria, di cui c’è urgente bisogno”. Si ricorda che “oltre un milione” di civili palestinesi hanno trovato rifugio nell’area. I leader sottolineano che la situazione umanitaria a Gaza è “catastrofica” e ha “effetti sproporzionati sui civili, in particolare sui bambini”. Rimarcano “l’imminente rischio di carestia provocato dall’ingresso insufficiente di aiuti a Gaza” e definiscono “essenziale” l’accesso umanitario “per tutte le vie”.
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