Ucraina, Putin minaccia e Kim accusa gli Usa: “Rischio guerra termonucleare”

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Gli Stati Uniti alimentano “tensioni globali” che potrebbero degenerare “nella guerra termonucleare più distruttiva“: l’accusa arriva dal leader nordcoreano Kim Jong-un nel giorno in cui Vladimir Putin ha annunciato che la Russia risponderà con le armi a qualsiasi Paese i cui missili vengono utilizzati per colpire obiettivi in territorio di Mosca, cioè Usa e Gran Bretagna.

Intervenendo ad una cerimonia militare a Pyongyang, Kim – riporta il Kyiv Independent – ha parlato della sua precedente esperienza di negoziato con Washington, affermando che gli Stati Uniti si erano già dimostrati “aggressivi e ostili” nei confronti del suo Paese. “Mai prima d’ora le parti in guerra nella penisola coreana hanno dovuto affrontare uno scontro così pericoloso e acuto da poter degenerare nella guerra termonucleare più distruttiva“, ha detto il leader nordcoreano, aggiungendo: “Abbiamo già fatto tutto il possibile nei negoziati con gli Stati Uniti, ma ciò di cui siamo certi dal risultato non è la volontà della superpotenza di coesistere, ma il suo atteggiamento di potere e la sua politica aggressiva e ostile nei nostri confronti che non potrà mai cambiare”, ha spiegato ricordando i negoziati con gli States a meno di due mesi dall’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump.

Il tycoon definì Kim “Little Rocket Man” nel 2017, anno passato per lo più tra scambi di insulti e minacce di una guerra nucleare, per poi lasciare il posto l’anno successivo a un cambio di rotta, con i colloqui di Singapore. Ma nel 2019 i negoziati erano poi falliti.

Kim, che ora assicura pieno sostegno al presidente russo Vladimir Putin mentre prosegue quella che il Cremlino ha lanciato mille giorni fa in Ucraina come “operazione militare speciale”, ha accusato quindi gli Stati Uniti di portare agli “estremi” pressione militare e provocazioni.

“Alla luce di questa realtà”, la Corea del Nord – secondo il suo leader – “si rende conto ogni giorno e ogni ora che raggiungere le capacità militari più potenti in assoluto è l’unico modo per mantenere la pace e assicura una garanzia solida di sicurezza e sviluppo”. Così, afferma, Pyongyang “svilupperà capacità di autodifesa in modo più aggressivo e senza limiti per corrispondere alle minacce, in continua evoluzione, rappresentate dai metodi di guerra nemici”.

Nell’evento che ha visto ieri la partecipazione del leader nordcoreano, sono state presentate anche “armi strategiche e tattiche“. Stando a una foto pubblicata, evidenzia l’agenzia sudcoreana Yonhap, erano esposti missili balistici intercontinentali e ipersonici, oltre a droni e lanciarazzi multipli. Nello stesso giorno, il presidente russo ha confermato il lancio russo del “missile più recente”, un IRBM chiamato ‘Oreshnik’, in un attacco a Dnipro, nell’Ucraina orientale. Putin ha spiegato che il test è stato una risposta all’Ucraina, che ha preso di mira strutture negli oblast russi di Kursk e Bryansk con missili ATACMS e Storm Shadow a lungo raggio forniti dall’Occidente.

Il missile Oreshnik è progettato per trasportare armi nucleari. Tuttavia, Putin ha affermato che in questo caso non era armato con una testata nucleare. Il leader del Cremlino ha quindi avvertito che la Russia utilizzerà armi contro qualsiasi Paese i cui missili saranno utilizzati per colpire obiettivi russi. La Russia avrebbe quindi fornito sostegno economico e missili antiaerei alla Corea del Nord in cambio di truppe per supportare la guerra di Mosca contro l’Ucraina. Lo ha dichiarato il capo della sicurezza di Seul all’emittente televisiva Sbs. “È stato appurato che equipaggiamenti e missili antiaerei destinati a rafforzare il vulnerabile sistema di difesa aerea di Pyongyang sono stati consegnati alla Corea del Nord”, ha riferito Shin Won-sik, principale consigliere per la sicurezza di Seul. La Corea del Nord ha inviato 10.000 soldati in Russia, la maggior parte dei quali schierati nell’oblast occidentale di Kursk e coinvolti nei combattimenti, ha ricordato un portavoce del Pentagono, mentre la Russia sta radunando una forza di 50.000 soldati, comprese le truppe nordcoreane, per lanciare una controffensiva contro gli ucraini nell’oblast russo di Kursk, ha riferito il New York Times. La nuova forza in sostegno di Mosca è arrivata il mese scorso mentre la Russia ha registrato le perdite più pesanti e, secondo alcuni esperti, le truppe nordcoreane potrebbero sostituire i soldati russi feriti e uccisi.

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